Allo spuntar del sole a Selinunte
l’Akropoli si veste di splendore,
risveglio di natura qui si sente:
il mare e le campagne fanno odore.
Il sole indora i templi a Selinunte,
la luna imbioanca, inargente il mare,
le stelle fanno il parco più accoglente,
il mondo in tero viene per … sognare.
Al tramontar del sole a Selinunte
sembra fatato il ciel tra stelle e luna;
qui tutto c’era or non c’è più niente
anche i templi nascosti dalla … duna.
Cosi restando è un progetto finto,
si liberi l’Akropoli ed il Parco,
si tolga con le ruspe il gran recinto,
s’attrezzi il porto per l’atteso sbarco.
Se m’intromento io non son beone,
ma non è giusto ingaggier memoria;
l’arteficie è stato un cervellone
che volle tumular (ahimè!) la storia.
Avanza “LIBERA”: Giovani-Impegno
fortezza lucida, forte il lamento,
il grido unanime con grande sdegno:
BASTA CON DUNA-RECINTO-CEMENTO!
di Ignazio Butera
3/2006
nessun commento alla bellezza sublime della poesia, momento magico in cui si dimentica la dolorosa quotidianità, e ci si libra nell’aria salubre della nostra meravigliosa dimentica e lacerata terra.
Luigi
Solo chi ha vissuto Selinunte libera, sente forte la nostalgia del Sole calante sul tempio.
Ignazio sempre illuminante e piacevole da ASCOLTARE.
Perchè le poesie non si leggono ma si ascoltano col cuore e col pensiero libero e scevro da pregiudizi di sorta.
Empedocle
chi ha conosciuto selinunte senza le dune sa di cosa si parla: abbiamo privato selinunte della visione notturna e diurna di un bene che è patrimonio di tutti. Non conosco città vissuta e vista (Roma, Atene, Parigi, Venezia, Firenze) che abbia nascosto alla vista degli indigeni e dei turisti i propri tesori architettonici o storico-monumentali…
concordo.. !! Francesco!!!