Il Sindaco della città di Castelvetrano, Dr. Giovanni Pompeo, in merito all’articolo apparso sulla prima pagina della cronaca di Trapani del giornale “La Sicilia”, riportante il titolo: «Ecomostro» di Selinunte e sviluppo edilizio. «Pompeo non si autointerroga abbastanza» vuole fare una serie di precisazioni: “Certamente una cosa ci trova tutti d’accordo è indispensabile che il percorso da seguire per lo sviluppo economico del territorio di Castelvetrano, così come quello dell’intero trapanese, si muova lungo la strada della legalità e nel rispetto delle regole e della trasparenza.”

Non certo un’accusa da parte del Sindaco a chicchessia, tantomeno ai sindacati, ma piuttosto un appello a che tutti, davvero tutti, si uniscano in tale percorso, senza che nessuno durante il tragitto venga meno agli impegni.

Non può, così, affidarsi solo alla pubblica amministrazione il compito dei controlli: nel campo, ad esempio del controllo della regolarità delle imprese impegnate in lavori privati, solo da poco, con l’intervento del D. Lgs. 81/ 2008, è possibile richiedere agli imprenditori già al momento del rilascio della concessione edilizia il documento unico di regolarità contributiva (DURC), salvo intervenire con assoluta tempestività, allorquando gli Enti specificatamente preposti intervengono segnalando irregolarità, anche presunte.

Parliamo di fatti concreti, già verificatisi, in cui, anche in assenza di precisi riferimenti legislativi, accollandosi, quindi, non poche responsabilità a fronte di richieste di risarcimenti di ingenti danni economici, si è sospesa la concessione edilizia proprio ad imprenditori alberghieri. Circa la verifica, poi, delle aziende “in odor di mafia e che non rispettano le regole”, non può certo sfuggire il ruolo primario che le norme attribuiscono in tale campo alla Prefettura, che emette ad esempio le cosiddette informazioni prefettizie.

E’ ovvio che in presenza di informazione interdittive -afferma il Sindaco- le imprese non possono trovare ingresso. In presenza, invece, di informazioni atipiche (che possono fondarsi anche su elementi che costituiscono solo indizi), c’è spazio ad una discrezionale valutazione dell’Amministrazione che, per ragione di pubblico interesse può agire con un atto di autotutela. Ben si capisce quindi la responsabilità che incombe sull’Amministrazione, e per essa, su quei funzionari chiamati a dare il loro parere in merito.”

Sull’argomento il sindaco ha le idee chiare e così le enuncia:
“Esprimo la profonda convinzione, che per combattere la illegalità diffusa negli appalti ed il lavoro nero, occorrono: 1) analisi precise e puntuali, denunce mirate e non generiche affermazioni di principio; 2) maggiori controlli e ispezioni, ma soprattutto una maggiore educazione ad una cultura della prevenzione: far capire cosa sono i piani per la sicurezza, che, peraltro, debbono essere sottoposti a verifica obbligatoria, prima di ogni gara, da parte di strutture tecniche accreditate (non sola operazione di routine); 3) regole chiare, procedure trasparenti e uniformi, efficienza, efficacia, qualità: l’appesantimento delle procedure, se produce l’ovvio risultato di stringere il cerchio sul malaffare, produce inevitabilmente una disaffezione al lavoro ed al rischio d’impresa, la quale ultima si vede soggiogata non solo dalle forze oscure della mafia, ma anche vessata da una pubblica amministrazione, vista non come riferimento ma come un altro nemico cui confrontarsi per crescere e produrre; 4) un maggior coordinamento delle istituzioni e più concertazione istituzionale; e se mi si consente, maggior rispetto dei ruoli.

Non può ritenersi un’istituzione sovraordinata all’altra; tutte, paritariamente, devono concorrere all’unico obiettivo di contrastare il lavoro nero e l’illegalità, rinunciando a personalismi- continua il Sindaco Pompeo- Tutte le amministrazioni devono dare prova di massima consapevolezza dei loro ruoli, accentuando l’impegno a semplificare le procedure ed a razionalizzare le strutture, valorizzando al meglio le risorse disponibili, al fine di assicurare la piena rispondenza dell’azione amministrativa all’interesse generale”

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