Una gigantesca richiesta di aiuto, visibile anche dagli aerei che sorvoleranno la Sicilia occidentale. Si tratta dell’opera monumentale realizzata con 5.000.000 di tappi usati di plastica colorata, decine di gabbioni metallici e un importante grido di denuncia immerso nelle millenarie rovine fenice dell’Isola di Mozia.
Un’iniziativa promossa e realizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo in collaborazione con la Fondazione Whitaker. L’opera dell’artista Maria Cristina Finucci sarà visibile fino al prossimo 8 gennaio 2017. L’installazione è stata creata per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inquinamento causato dai rifiuti di plastica nei mari e negli oceani.
Quella di Mozia è l’ultima delle tappe del progetto Wasteland, lo Stato costituito da rifiuti (riconosciuto nel 2013 dall’Unesco su richiesta dell’artista, con tanto di bandiera, costituzione e ambasciate): una Nazione ideale ma concreta costituita dalle cinque isole formate dalla plastica dispersa negli oceani la cui superficie totale è 16 milioni di km2. Tra le tappe più importanti del progetto: la Biennale Arte di Venezia, il Maxxi di Roma, la Cop 21 a Parigi, la Fondazione Bracco per Expo 2015.
Inaugurazione: 24 settembre 2016
AUTORE. Redazione