Getta il sacchetto dell’immondizia nel cassonetto e un cane randagio lo aggredisce, ferendolo seriamente alla mano. E’ successo giorni fa, a R.I. di 60 anni, residente nel popoloso quartiere Palma alla periferia Ovest di Castelvetrano.
Il cittadino aggredito stava , come di consueto , depositando il suo sacco di spazzatura nel cassonetto prossimo alla sua abitazione. Purtroppo per Lui, non si accorge che dentro il vano del cassonetto , c’è un cane che stava mangiucchiando vari rimasugli alimentari. L’animale, probabilmente preso dal panico, si scaglia contro l’uomo, R.I mordendogli più volte la mano e lacerandola in diversi punti.
L’aggressione del cane è stata fulminea e il povero cittadino è riuscito ad evitare il peggio, per il pronto aiuto di alcuni passanti che, successivamente, rendendosi conto della gravità delle ferite riportate all’arto, ne favorivano il trasferimento al Pronto soccorso dell’ Ospedale Vittorio Emanuele II di Castelvetrano.
I medici, dopo una prima valutazione, riscontravano diverse ferite lacero-contuse, con compromissione di alcuni tendini della mano. Sottoposto alle opportune terapie mediche del caso il malcapitato cittadino, ne avrà per diversi giorni e non dovrebbe avere limitazioni all’uso dell’arto, dopo il periodo necessario previsto dalla prognosi medica. Secondo quanto riferito da alcuni residenti del quartiere, il cane aggressore era già conosciuto per la sua particolare irruenza e sarebbe stato più volte segnalato alle autorità competenti.
Nonostante il grave episodio dei giorni scorsi, pare che il cane sia ancora libero di circolare nel quartiere. Il cane, in tutta questa vicenda è il meno responsabile di tutti. Può capitare che per fame o per paura l’animale più fedele all’uomo, possa aggredire. Di responsabilità invece, in tutto il sistema di gestione dei cani e dei canili se ne riscontrano tantissime. Troppi cani randagi in circolazione. Addirittura se ne conterebbero in città più di 700.
Tante buone intenzioni e purtroppo pochi, anzi pochissimi, fatti concreti in difesa della pubblica incolumità. Il canile o pseudo tale di Via Errante, da poco riaperto è insufficiente. I Vigili urbani fanno quello che possono. I tanti animalisti, costituitisi in associazioni non riescono a dare quello che vorrebbero ai cani e alla comunità che li ospita. Insomma, un altro grave episodio di aggressione che dimostra di molto, quanto lavoro rimane da fare per la sicurezza dei cittadini e per il recupero dei cani abbandonati al loro destino, in barba alle leggi vigenti. Nell’attesa , occhio a buttare la spazzatura.
AUTORE. Filippo Siragusa
Abito in via Carlo Alberto Dalla Chiesa in un alloggio popolare. Ho segnalato diverse e diverse volte ai vigili urbani la presenza di molti cani randagi nel mio quartiere. L’ho fatto verbalmente perché basta fare un sopralluogo per rendersi conto del problema. Gorni fa un randagio è addirittura entrato nelle scale posizionandosi al primo piano. Impossibile mandarlo via perché era pronto ad aggredire. Io ho un bimbo di 4 anni e di bimbi nel mio quartiere c’è ne sono tanti, ma nessuno si è preso la responsabilità di affrontare il problema. Dimenticavo siamo in un quartiere popolare quindi che fretta c’è.
Bene adesso la denuncia del problema è pubblica vediamo chi si smuove.
Purtroppo la situazione è sempre la stessa a prescindere che ci si trovi in un quartiere popolare o no. Ma il fatto fondamentale è che non si fa abbastanza per risolvere il problema. Tutto ciò a discapito dei cittadini e degli animali stessi, quelli domestici che sono a rischio aggressione come i padroni, e i poveri randagi che non hanno colpa di essere abbandonati al loro destino…
Stesse scene in quartieri diversi.abito nella lottizzazione saporito e anche qui di randagi ce ne sono a decine e da anni.ci abito da 5 anni e ci sono sempre stati.ma io mi chiedo: è mai possibile che non si possa trovare una soluzione?tutti bravi a dire problema risolto quando qualcuno viene aggredito.abbiamo accalappiato il cane e fatto le vaccinazioni di rito.prevenire mai,vero?poi penso:ma coloro che sono preposti ad intervenire in caso di necessità non potrebbero nei loro giri per il paese provvedere a chiamare di dovere per segnalare il problema anzichè aspettare che qualcuno faccia la segnalazione.questo significa scaricabarile.in parole povere fregarsene.e che non mi si dica che non sono aggressivi xché non è vero.già la parola randagio lo fà capire.in branco ancora peggio.può essere umano averne paura?fortunatamente non siamo tutti uguali.quindi chi non ha paura che la smetta di criticare chi segnala e denuncia.resta di fatto che in un paese civile di randagi in giro non ce n’è.
Sig.ra Rosy la parola “randagio” non ha alcuna attinenza semantica né con la parola “pericolo” ne con la parola “aggressivo”. Per di più le assicuro che molti di loro sono dolcissimi… che li ho accarezzati e qualche volta sfamati. E non mi hanno mostrato altro che gratitudine.Purtroppo laddove ci sia effettivo pericolo per la presenza di un cane randagio che, si badi bene, reagisce x paura non resta altro che telefonare e denunciare la cosa perché è l’unico provvedimento possibile. I vigili (se a questi si riferiva) non possono di loro iniziativa portare animali in canile. … un canile già sovraffollato! Il problema è a monte! Il paese, il comune…. devono occuparsi di questi piccoli. Al nord ci sono città dove hanno costruito delle cuccette per tenerli al caldo nei vari luoghi della città trattandosi proprio da cani di quartiere con “un’espressione” che ho sentito usare anche qui a qualcuno che voleva farsi tanto bello! Al nord li accudiscono e li sfamano… destinato soldi alla loro alimentazione e cura… dovremmo imparare a saper gestire il problema così… perché mi creda, nessun cane che riceve le cure adeguate sarà mai pericoloso.
Purtroppo non basterà questa denuncia a risolvere il problema, fino a quando non succederà qualcosa di più grave non gliene fregherà niente a nessuno! e intanto il numero dei cani randagi crescerà a dismisura… il sindaco ha il dovere di risolvere il problema una volta per tutte! noi tutti cittadini di questo paese paghiamo le tasse al comune e pretendiamo che i servizi fondamentali ci vengano garantiti, e uno di questi è l’incolumità fisica nostra e dei nostri cari! è impossibile che non si possa fare una passeggiata a piedi con i nostri bambini per paura di essere aggrediti da qualche cane, o peggio ancora se si è in bici… personalmente me la sono vista proprio brutta qualche settimana fa e solo grazie al mio istinto e ad una accelerazione degna del miglior Pantani sono riuscito a evitare il peggio! cmq anche queste mie parole saranno le ennesime buttate al vento, ormai qua funziona così…
@Paolo: qualcosa di brutto è già avvenuto. 2 o 3 anni a fa a Scicli, non troppo distante da qui, un bambino di 10 anni è morto sbranato dai cani randagi. Purtroppo, però, l’attuale legge è scritta da persone come Maria, convinte ( mi scusi, niente di personale )che la ‘parola randagio non ha alcuna attinenza semantica né con la parola ‘pericolo’ né con la parola aggressivo’. Sarà magari vero sotto il profilo linguistico,ma dubito si tratti di argomenti che possano convincere o consolare i genitori di quel povero bambino. Nutrire ed accudire i randagi si può, certo. E’ solo questione di soldi. E siccome di soldi non ce n’è abbastanza né al nord né,tantomeno, qui,ecco che il legislatore s’è inventato il ‘cane di quartiere restituito al territorio’ a fine soggiorno presso il canile.Solo che, siccome di soldi ce n’è sempre di meno,sono sempre di più i cani’restituiti al territorio’. I quali cani, comportandosi,appunto da cani,si radunano in branchi.Vogliamo scommettere che,anche sotto il profilo linguistico, la parola branco qualche attinenza con la parola ‘pericolo’ od ‘aggressivo’ ce l’abbia? I cani sono dolcissimi(ma non sempre)solo quando sono soli,od in coppia.Come gli uomini.
@valenziano… mi pare evidente che nel commento precedente ho evidenziato solo una questione semantica…. o come dice Lei linguistica. Non ho mai detto che un randagio non possa ANCHE essere pericoloso, anzi! Ho detto solo che purtroppo la denuncia è l’unica cosa che abbiamo… dico purtroppo perché (è evidente anche nel precedente commento) nemmeno per me è abbastanza per difendersi da ciò che potrebbe accadere.Quindi si figuri quanto mi sono sentita gratificata ad essere paragonata a chi queste leggi “le fa”. Comunque tutto ciò non importa. I genitori del bimbo morto purtroppo affrontano in dolore terribile ogni giorno… un dolore che, seppur scatenato direttamente dalla foga del branco, ha alle spalle ben altri colpevoli. Per questo dico che bisognerebbe risolvere il problema a monte. I soldi non ci sono mai qui… il caso del sindaco che ha messo a disposizione cucce e cibo nei quartieri è reale…s’ informi! Detto questo non si attacchi alla retorica del dolore…la prossima volta prima di inalberarsi legga meglio… più di una volta se è il caso. Il problema dei cani va risolto anche per chi come me li ama ma di certo non antepone loro alla sicurezza umana.
@maria: sono contento di leggere le sue argomentazioni in risposta alle mie. Purtroppo mi capita di leggere anche altro. C’è gente che non si fa scrupolo di anteporre la vita degli animali a quella degli uomini. Quanto al sindaco che mette a disposizione cucce e cibo per i cani dico che ci sono tanti ‘cristiani’ ( intendo umani in dialetto siciliano ) che ne hanno molto più di bisogno.
Su questo sono pienamente d’accordo. Vedo che finalmente ci siamo capiti. Ha ragione, molte persone hanno bisogno di un tetto sulla testa nel nostro paese… è il più grave dei mille problemi che affliggono la nostra città.