A Campobello di Mazara ,ci sono depositati 264 milioni di Euro per un comune che non arriva 10 mila abitanti. La crisi a Castelvetrano,dunque colpisce l’economia reale ma non quella bancaria e finanziaria. Sempre secondo i dati pubblicati dal sistema statistico collegato alla Banca d’Italia a Castelvetrano, risultano attivi, nei vari istituti di credito, 20 mila conti correnti .La crisi attanaglia tante piccole e medie imprese e moti cittadini che o non trovano lavoro o vivono come precari. Per i risparmiatori invece, la crisi non esiste visto che nel 2014 i castelvetranesi hanno aggiunto al risparmio altri 90 milioni di Euro.
Il dato, giustificherebbe la presenza di tanti istituti di credito in città. Sono infatti 11 gli sportelli attivi, più gli uffici postali che a loro volta sono anche erogatori di servizi bancari. Su una popolazione di 30 mila abitanti circa ,l’incidenza sia dei conti correnti che del denaro depositato è ragguardevole.
I dati statistici, come è comprensibile non indicano la distribuzione di tanta ricchezza, da cosa è stata generata e se, nei conti di Castelvetrano ,ci siano anche versamenti di chi vive fuori città. Un dato è certo: a Castelvetrano ci sono residenti che concentrano molta ricchezza e non intendo parlare di investimenti nell’economia reale.
Secondo alcuni consulenti questa enorme quanti di denaro “congelata” nella banche indica un problema molto serio. Tutti questi soldi vengono gestiti dagli istituti di credito, nei prodotti finanziari verso l’economia globale, con rendite spesso che non superano il 2% d’interesse, lasciando poco al territorio. La stretta creditizia di Basilea 2 ha messo molte piccole attività locali sul lastrico e tante famiglie in crisi. I dati indicano il mancato ritorno sul territorio di tanto risparmio.
Giuseppe Corso capoarea di Banca Mediolanum legge cosi questo dato:”E’ un dato che dimostra la spinta al risparmio dei castelvetranesi e dei siciliani genere. In tempi di crisi, si tende di più a risparmiare. E’ opportuno sapere anche gestire bene i propri risparmi, affidandosi a professionisti e istituti certificati. Con questi dati gli “avventurieri sono molto attivi a recuperare risparmiatori”.
Filippo Siragusa
per GdS