Ieri 23 maggio, ricorrenza della strage di Capaci, circa trenta giovani si sono riuniti nella Cappella delle suore di carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa, dette anche suore di Maria Bambina a Castelvetrano nella Via Garibaldi, grazie alla disponibilità di Suor Luisa, referente della Pastorale Diocesana Giovanile per la Città di Castelvetrano per pregare e lodare il Signore affinché la mafia venga sconfitta e allontanata per sempre da Castelvetrano.

L’iniziativa è partita da “Gesù Giovane”, ossia i giovani della Fraternità Betlemme di Èfrata, i quali, guidati dall’Avv. Filippo Inzirillo, da tempo hanno avviato una serie di iniziative di sensibilizzazione sul tema della legalità e contrasto alla mafia e ieri, grazie anche alla presenza dei giovani del gruppo “Colibrì” della Parrocchia di Santa Lucia, si è tenuto un momento di adorazione preceduto dalla visione del discorso tenuto da Papa San Giovanni Paolo II, nel 1993 presso lo Stadio Essenito di Agrigento, dove spronava i giovani ad aderire alla civiltà della vita contro la cultura della mafia e affermava che i siciliani hanno diritto a vivere nella pace; il Papa, ancora si scagliava contro i mafiosi ed a gran voce affermava: “convertitevi…verrà il giudizio di Dio”.

I giovani, molto colpiti dalle parole di questo grande e santo Papa, si accodavano e imploravano la conversione di tutti mafiosi, pregavano per le anime di tutte le vittime della mafia e veniva richiesta la protezione e salvezza di tutti gli uomini delle istituzioni e delle forze dell’ordine che per le loro idee e per il loro lavoro vengono minacciati e perseguitati dalla mafia.

Particolarmente toccante è stata la testimonianza di uno dei ragazzi presenti che ricordando la visita fatta a casa del piccolo Di Matteo pregava con forza per la conversione dei suoi carnefici e di chi ne giustificava l’atroce assassinio.

Speriamo che questa iniziativa possa essere solo l’inizio per il rilancio della cultura della legalità a Castelvetrano e possa essere da pungolo per tutte le realtà associative e culturali della nostra cittadinanza che troppo spesso sale agli onori della cronaca per delle corbellerie di nostri concittadini che giustificano, acclamano e tollerano la cultura mafiosa a Castelvetrano.

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