Chi era Francesco Ancona? «Una persona buona che guardava l’altro come fratello e non come un nemico». Le parole di don Giacomo Putaggio pronunciate durante l’omelia, oggi per i funerali di Francesco Ancona, sono risuonate in una chiesa gremita di amici. Nella parrocchia San Francesco di Paola di Castelvetrano sono state celebrate le esequie del giovane morto nell’incidente di lunedì scorso in via Marinella. Tra le prime file c’erano i genitori di Francesco, il fratello, i nonni e poi centinaia di amici che l’hanno conosciuto e l’hanno frequentato. E c’erano anche i vigili del fuoco in divisa del distaccamento di Castelvetrano, colleghi, sino a qualche mese addietro, del papà di Francesco, Ciccio Ancona. Don Giacomo, visibilmente commosso, ha preso in prestito le parole di Sant’Agostino (anche a lui è morto un figlio) per dare, se mai basterà, un conforto ai genitori: «Non ti chiedo perché me l’hai tolto, ma ti ringrazio Signore perché me lo hai donato». Don Giacomo, ieri, era stato al cimitero dove la salma è stata esposta, e lì ha pregato insieme al papà, mamma e fratello.
Toccante il discorso della mamma di Francesco Ancona, Giovanna Ferracane, che ha preso la parola al termine della santa messa: «Spero che il sacrificio di mio figlio possa servire per tutti i giovani affinché inizino a vivere in modo responsabile – ha detto la signora – e che prima di mettersi alla guida capiscano se sono in condizioni o meno di farlo». All’uscita del feretro, davanti la chiesa, sono state fatte volare colombe bianche.
Per volontà della famiglia, con la collaborazione dell’agenzia funebre Santangelo, le offerte raccolte ieri al cimitero, oggi in chiesa e le donazioni direttamente arrivate all’agenzia, saranno impiegate per la realizzazione di un’opera-ricordo di Francesco. Sarà la famiglia a decidere cosa fare. E in ballo c’è una donazione al canile comunale, un murale dedicato a Francesco oppure donare i fondi raccolti per una famiglia bisognosa.