Lavori affidati e acquisto già effettuato: presso l’Unità di cardiologia dell’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano verrà installato un angiografo. Nei giorni scorsi, al secondo piano del nosocomio, è avvenuto un sopralluogo congiunto tra i tecnici dell’Asp Trapani, della ditta che dovrà effettuare i lavori di adeguamento e quella che fornirà l’impianto. L’angiografo acquistato per l’ospedale di Castelvetrano servirà per effettuare gli esami che permetteranno di esaminare i vasi sanguigni. Un esame che avviene tramite l’iniezione endovenosa di un mezzo di contrasto, ovvero di una sostanza, spesso a base di iodio, che raggiunge l’organo da studiare attraverso un catetere inserito in un vaso sanguigno, per esempio l’arteria femorale. L’impianto verrà montato nell’ex sala operatoria che veniva utilizzata per gli interventi di Otorinolaringoiatra.
L’angiografo è stato acquistato nell’ottica che presso l’Unità di cardiologia guidata dal dottor Salvatore Martino (attuale Primario incaricato anche a Trapani) sarà ospitata l’Emodinamica: si tratta di una sede distaccata dell’Hub ospedaliero del “Sant’Antonio Abate” di Trapani. Un anno fa fu lo stesso Presidente della Regione Nello Musumeci, incontrando i sindaci del Belìce, ad annunciare la novità, a margine dell’ennesima protesta per il declassamento dell’ospedale di Castelvetrano. Un secondo angiografo l’Asp Trapani l’ha acquistato per l’ospedale di Mazara del Vallo: l’impianto lì servirà per impianti pacemaker.
Ogni anno da Castelvetrano e da Mazara del Vallo poco più di 200 pazienti vengono trasferiti in urgenza presso l’Emodinamica dell’ospedale di Sciacca. Un impegno economico, da parte dell’Asp Trapani nei confronti dell’Asp Agrigento, che supera il milione di euro ogni anno. Nell’ambito della rete IMA (Rete per il trattamento dell’infarto miocardico acuto) Trapani e Sciacca sono Hub di riferimento per l’emodinamica. A Castelvetrano, invece, verranno trattati gli infarti sub acuti e le patologie coronariche stabili: secondo protocollo il tempo di studio e di intervento sui pazienti è di 24-48 ore.