A chi nuoce il lavoro della Polizia Municipale di Castelvetrano? È la domanda che ci si pone a distanza di qualche ora dall’ultimo attentato intimidatorio subito dal Corpo oggi guidato da Marcello Caradonna. Stamattina gli agenti hanno avuto l’ennesima amara sorpresa di trovare le ruote delle macchine di servizio squarciate. Non è il primo episodio. Era già successo alla macchina privata dell’ex comandante Vincenzo Bucca: ignoti, in due distinte occasioni, la sfregiarono con la vernice nera e tagliarono le gomme. Qualche mese fa un altro strano avvertimento: fu danneggiata la lapide della tomba del suocero dell’attuale comandante Caradonna. Anni fa, invece, una porta degli Uffici quando ancora erano in via Piersanti Mattarella venne sparata con un colpo di arma da fuoco.
Ora che il Comando è stato trasferito al centro polifunzionale di via Campobello, nel quartiere Belvedere, gli atti intimidatori non si sono fermati. Chi è che si infastidisce del lavoro dei vigili urbani, al punto tale da agire con mano criminale? L’impegno sul territorio della Polizia Municipale è ad ampio raggio. C’è il versante dell’abbandono indisciplinato dei rifiuti, dove sono stati smascherati e multati tanti trasgressori. Ma la Polizia Municipale sta lavorando sul fronte dei chioschi e suolo pubblico dove è emersa una preoccupante illegalità su diversi aspetti: tasse non pagate, strutture non collaudate e ampliamenti senza progetti. Qualche mese fa lo raccontammo in un nostro servizio. Ma c’è anche il settore della viabilità, con multe e sanzioni.
L’ennesimo atto intimidatorio ai danni della Polizia Municipale preoccupa e, allo stesso tempo, fa riflettere e non poco, sul quale le indagini sono state già avviate. Si inizierà già dall’analisi delle immagini delle telecamere a circuito chiuso dell’immobile dove è ospitato il nuovo Comando. La locale sezione del Partito Democratico, intanto, ha espresso «solidarietà e vicinanza» agli agenti.