Negli anni Settanta un gruppo di amici gestiva un ristorante, una di quelle terrazze a mare, sulla costa sud-occidentale sicula, a pochi metri dalle rovine di Selinunte.
Era meta di buongustai, amanti della natura, “compagni”, come si usava dire, turisti e personalità.
Questo angolo di paradiso, che nel tempo ha avuto diversi nomi, allora si chiamava Lido Azzurro e, fra coloro che servivano ai tavoli, un cameriere affatto singolare cantava canzoni d’amore e di lotta, che lui stesso componeva, raccontando in musica e poesia la cronaca e gli umori di quegli anni.
A Pino Veneziano, poeta cantastorie di Selinunte scomparso nel 1994, e alla sua vita, è dedicato lo spettacolo di domenica 5 maggio al Teatro Selinus di Castelvetrano, che ruba il titolo a una delle sue canzoni più belle.
Come in un gioco di specchi, la vita di Pino Veneziano e le sue canzoni offrono lo spunto per aprire delle piccole finestre sulla storia di quegli anni (dal Settanta ai primi anni Ottanta) e, viceversa, alcuni avvenimenti di cronaca sono trasfigurati dal cantastorie selinuntino e restituiti in versi e canto.
AUTORE. Ute Pyka