«Di Casimiro Piccolo junior mai nessuno ne aveva parlato. Di lui esistevano solo pochi libretti che hanno accompagnato alcune mostre di suoi acquerelli. Ma, sino ad ora, della famiglia Piccolo era rimasto un personaggio in ombra. Da qui l’idea del libro». Il giornalista e scrittore Alberto Samonà ha spiegato così da dove è nato “Bonjour Casimiro, il barone e la villa fatata”, il libro che ieri pomeriggio è stato presentato presso Villa Paola tra Castelvetrano e Marinella di Selinunte. L’iniziativa è stata organizzata dal Club per l’Unesco (Maika Giacalone), gruppo Archeologico d’Italia (Angelo Scuderi) e Rotta dei Fenici (Antonio Barone).
A tratteggiare i punti più salienti del libro è stato Ferdinando Maurici, attuale Soprintendente del mare. Il nostro direttore Max Firreri ha poi conversato col collega Samonà: «Chi è Giulio? Non lo so», ha detto l’Assessore regionale ai beni culturali a una specifica domanda. Dalla lettura del libro incuriosiscono le figure di Giulio e di Edith che attraversano l’intero romanzo sino a quasi svanire. «La Villa Piccolo di Capo d’Orlando non fu mai considerata come un posto di esilio – ha detto ancora Samonà – ma un luogo da dove i Piccolo guardavano il mondo che cambiava da un punto di osservazione altro e da dove tenevano relazioni e corrispondenza con personaggi illustri di tutto il mondo».