A Selinunte la lezione-spettacolo di Alfonso Veneroso
La lezione-spettacolo di Alfonso Veneroso racconta la grande battaglia dei siciliani contro il primo abuso compiuto da un’amministrazione straniera sull’isola. Pochi sanno che Marco Tullio Cicerone mise a rischio la propria carriera di giovane e brillante avvocato della grande Roma repubblicana, e la sua stessa vita, per difendere la Sicilia e i Siciliani nel processo “Contro Verre”. Un vero e proprio thriller: il governatore romano della Sicilia, Gaio Verre, saccheggia impunemente l’isola per tre anni e, nel farlo, manipola le leggi e l’amministrazione della giustizia, corrompe, minaccia, violenta, tortura, uccide chiunque ostacoli i suoi progetti di arricchimento. Sono coinvolte, nel suo disegno criminoso, sessantasei città, praticamente l’intera Sicilia.
Un evento che segnerà in maniera indelebile l’animo dei siciliani, da Cicerone definiti: «Gente oltremodo intelligente e sospettosa». La loro dignità e la speranza di giustizia hanno una sola arma: le parole e il genio di Cicerone. Sarà Stenio, un uomo di Thermae (l’attuale Termini Imerese), diventato amico di Cicerone mentre egli era questore nell’isola, a chiedere aiuto al giovane oratore. L’attualità del caso Verre è impressionante, nelle dinamiche politiche come nell’amministrazione della giustizia, nelle azioni delle lobby, nell’attività dilatoria dei processi, nella corruzione, nel crimine organizzato. Una vicenda che sembra uscita dalle cronache dei nostri tempi.