Sono 1.700, sino al mese di ottobre 1983 (data in cui la legge n. 47 del 1985 dava la possibilità di condonare gli abusi), le violazioni iscritte nella rubrica delle pratiche di contenzioso edilizio in possesso del Comune di Castelvetrano.
Il dato, insieme con tutte le problematiche che si porta dietro, è emerso con l’insediamento dell’unità di progetto intersettoriale, istituita dalla giunta municipale il 2 luglio perchè emetta i provvedimenti repressivi e sanzionatori in materia di abusivismo edilizio.
Per potere portare a termine i compiti assegnati e, in seguito all’affiorare di alcuni problemi che ne rallentavano i lavori l’unità di progetto, ha avuto bisogno d’essere rafforzata e, così, è stata integrata con altro personale. Il gruppo è composto dai geometri Alessandro Graziano (dipendente di ruolo), Giuseppe Clemente, Nadia Frazzetta, Andrea Pisciotta, Massimo Stallone, Anna Maria Vitale (contrattisti di categoria C) e Giuseppe Gandolfo (Puc categoria C) e dalle signore Sebastiana Chiofalo e Patrizia Fasulo (contrattiste di categoria B).
In pratica è tutto il personale tecnico del VII Servizio-unità operativa “Edilizia privata” e amministrativo dell’unità operativa “Contenzioso edilizio” a essere inserito nel progetto. Nel provvedimento che dispone ciò, a firma del dirigente del III Settore Ufficio tecnico, ing. Giuseppe Taddeo, è comunque previsto che il personale tecnico deve assicurare anche il normale lavoro d’ufficio.
Margherita Leggio
per La Sicilia
Non ho capito come mai questa attività si sta facendo a distanza di 30 anni? Non andava fatta in tempi ragionevoli? Che senso ha aprire un fascicolo dopo 30 anni e magari chiedere oggi al cittadino una integrazione di documenti?
Oggi non ci sono più le condizioni per sopportare queste inefficienze. La burocrazia italiana è un’altra causa che rende L’Italia non competitiva e che ci infogna sempre di più nella più profonda crisi.