Abusivismo in Sicilia: mancano i soldi per le demolizioni

Il quadro complessivo che ne viene fuori da una piu’ circostanziata analisi del fenomeno dell’abusivismo edilizio sanabile e non, e’ quello che fino al 2012 ha visto registrare ma sopratutto stimare in circa un milione e mezzo di mc. il quantum degli edifici illecitamente costruiti.

A rilevare tali ed altri dati e’ il Dipartimento di Urbanistica dell’Assessorato Reg.le al Territorio e Ambiente.
Il superiore rapporto, eseguito su 186 comuni siciliani su 390 presi in esame, ci fornisce comunque un dato parecchio interessante e cioe’ che dei complessivi 500 mila metri cubi di volume abusivo realizzato, solo il 6% e cioe’ 32 mila mc. sono stati realizzati nella fascia dei 150 mt. dalla battigia e nella zona di limitazione dell’edificabilità costiera.

Peraltro, se da un canto tali dati ci intendono restituire un quadro generale dello stato dell’arte e dall’altro fornire strumenti di valutazione a supporto di DECISIONI da adottare, ci viene difficile comprendere come l’istituzione di una “Legge Speciale” in materia di riqualificazione e riordino delle coste non possa seriamente essere pensata.

Ci si dovrebbe pertanto interrogare se l’avviato percorso verso le demolizioni rappresenta, realmente, la giusta soluzione al problema?…. e per di piu’ in un momento in cui i comuni non hanno nemmeno i soldi per garantire i “servizi essenziali” !!!

E allora se il “milione e mezzo” di mc. di volumetria abusivamente realizzata e registrata sull’intera isola interessa per lo piu’ le zone d’entroterra ed in minima parte quelle costiere questa Politica, ispirata al “CAMBIAMENTO” , ha il dovere e la responsabilita’ di ricercare prima e di avviare dopo, tutte le strategie ritenute necessarie per favorire la “crescita e lo sviluppo” della Sicilia e delle sue straordinarie risorse, a partire proprio dal recupero e dalla valorizzazione delle coste ritenute fondamentali e di forte sostegno allo sviluppo del turismo.

Comunicato del 12.10.2013 – Gruppo Consiliare degli Indipendenti – Comune di Castelvetrano

Bertolino Tommaso, primo firmatario:
Lo Piano Rametta Giampiero
Martino Francesco

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  • In Sicilia si è continuato a costruire in spregio alla legge anche grazie alle continue sanatorie. A certi politici non conviene capire che più si fanno leggi speciali ad hoc per gli abusi più si favorisce un'illegalità che loro chiamano "sviluppo". Inoltre, furbescamente, si confondono case assolutamente "non sanabili", come quelle presenti nella fascia di 150 metri con altre che teoricamente potrebbero usufruire di un'ulteriore sanatoria. La Sicilia ha bisogno di legalità e non d'interventi che "autorizzano" ulteriori abusi.

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Comunicato Stampa