“Dal confronto di oggi è emersa la possibilità concreta di realizzare sinergie tra il sindacato e la politica. Il nostro grido d’allarme, almeno in Sicilia, è stato raccolto da chi è interlocutore privilegiato sul territorio ma anche e, soprattutto, trait d’union con la Politica nazionale. Ringraziamo l’onorevole Stefano Pellegrino per la proposta di collaborazione alla stesura di un disegno di legge per la conservazione di presidi bancari sui territori fragili demograficamente o marginali in Sicilia, che potrà, al termine dell’iter di approvazione, costituire un elemento di cambiamento all’attenzione anche della politica nazionale”. Lo ha detto Emilio Contrasto, segretario generale Unisin/Confsal al termine della tavola rotonda su “Sviluppo dei territori e desertificazione bancaria”.
L’appuntamento è stato organizzato a Gibellina, in provincia di Trapani, dagli organismi territoriali del sindacato bancari e i dati analizzati hanno evidenziato una problematica ben precisa. “Abbiamo di fronte a noi un Paese a due velocità. Ce lo dicono gli esperti, gli amministratori e i dati che riguardano l’economia e la presenza di sportelli bancari al Sud e nelle isole maggiori”, ha evidenziato Emilio Contrasto.
Alla tavola rotonda, moderata da Nicola Bonino, sono intervenuti: il sindaco di Gibellina Salvatore Sutera, Domenico Venuti (Salemi), Antonio Li Causi (Unioni Sicilia), Giovanni Speciale (vice segretario Confsal Sicilia), Nicolò Catania (deputato regionale), Leonardo Spera (vice presidente Anci Sicilia), Angela Blando (Adusbef Ape), Rosario Di Maria (presidente cantina Hermes), Alessandro La Grassa (presidente Cresm), Stefano Pellegrino (deputato regionale).
Da più parti sono state portate all’attenzione le problematiche maggiormente rilevanti del territorio siciliano e della progressiva, implacabile e inarrestabile scomparsa dei presidi del credito e della finanza, quali la diminuita capacità delle aziende ad avere risposte concrete lì dove operano, la trasformazione di quello che era il tradizionale rapporto di supporto delle banche con territori e imprese, la desertificazione che è, purtroppo, non solo bancaria ma anche sociale, produttiva e demografica con ripercussioni sul futuro di queste zone del Paese. E ancora: la funzione sociale della banca rispetto all’impresa liberista; l’innovazione tecnologica e il digital divide; il ruolo di servizio pubblico espletato dalle banche e quindi la rilevanza giuridica anche in capo ai dipendenti del settore.
“La Sicilia in un solo anno ha perso 24 filiali, come evidenziano i dati Bankitalia al 31 dicembre 2022. Sembrano poche ma così non è in un territorio con difficoltà di collegamenti sia infrastrutturali sia digitali. Si è passati da 1.122 sportelli del 2021 a 1.098 del 2022. La situazione delle presenze nei Comuni è significativa. Ben 311mila persone – ha sottolineato Emilio Contrasto – sono residenti in comuni senza la presenza di banche, dato che mostra un incremento di ben 24.000 persone che, negli ultimi 12, mesi hanno perso la possibilità di recarsi presso il proprio sportello bancario. 477mila persone sono residenti in comuni in cui è presente 1 solo sportello. Non migliore la situazione che riguarda l’accesso delle imprese agli sportelli. 16mila imprese siciliane hanno la loro sede in comuni desertificati bancariamente con un incremento di 1.100 in più negli ultimi 12 mesi. 25mila imprese in Sicilia hanno sede in comuni con un solo sportello bancario attivo. Il 33% della popolazione siciliana usa l’internet banking, una percentuale più bassa di 15 punti rispetto alla media nazionale pari al 48%”.
E Contrasto ha aggiunto: “Nel 2021 la percentuale era ancora più bassa, pari al 29% rispetto al 45% del dato nazionale. Il numero degli sportelli per 100mila abitanti è pari a 23, dato che non ha subito variazioni rispetto a quello rassegnato l’anno precedente e significativo della complessità della situazione – ha aggiunto Emilio Contrasto – specialmente se si fa riferimento al dato nazionale relativo al 2022 che ne segnala 36. Oltre un terzo dei Comuni della Sicilia è privo di sportelli, con un incremento di ben 5 comuni negli ultimi 12 mesi. Trapani ha attualmente 98 sportelli bancari e ne ha perso uno rispetto all’anno scorso”.