Che l’acqua della diga Trinità di Castelvetrano si butti a mare è stato definito il risultato di una «gestione terrificante e imbarazzante». Le parole sono dell’eurodeputato Dino Giarrusso, ex iena, che in un videomessaggio sui social ha voluto esprimere vicinanza agli agricoltori che stamattina hanno improvvisato un sit-in alla diga Trinità. Attualmente l’acqua oltre il livello autorizzato viene sversata in mare e gli agricoltori, senza poter far nulla, la vedono scorrere sul letto del fiume Delìa che sfocia a Mazara del Vallo. La questione è oramai nota: gli invasi in Sicilia necessitano di manutenzione immediata, di collaudi e, in mancanza di questi, attualmente l’acqua si butta a mare. «Chiederemo al più presto un incontro con il neo commissario per l’emergenza siccità in Sicilia Dario Cartabellotta. Non possiamo che esprimere preoccupazione dopo la riunione di oggi fra le segreterie provinciali di Flai Cgil e Uila Uil e una folta delegazione di lavoratori impiegati nelle aziende agricole del territorio mazarese», hanno detto i segretari generali di Flai Cgil e Uila Uil Giovanni Di Dia e Leonardo Falco.

Per Di Dia e Falco «sembra paradossale che dopo circa 8 mesi di siccità, e dopo la dichiarazione dello stato di calamità naturale su tutto il territorio siciliano approvata dalla Giunta di governo lo scorso 9 febbraio, si possa assistere a uno spreco di acqua come quello di questi ultimi giorni». Gli agricoltori, dal canto loro, sono arrabbiati: «In primavera e in estate dovremo irrigare i nostri campi e si ripresenterà la questione legata alla poca acqua disponibile – ha detto Domenico Maiuri, uno degli agricoltori stamattina al sit-in alla diga – e faremo ancora i conti con la stessa storia».

Dino Giarrusso.

Domenico Maiuri.

 

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