La stagione estiva s’avvicina, non piove e gli agricoltori sono seriamente preoccupati sul come fare per irrigare i propri terreni. L’allarme siccità è stato al centro dell’ultimo incontro della Consulta spontanea dell’agricoltura che si è riunita a Castelvetrano. La stagione si preannuncia drammatica: c’è la difficoltà dei Consorzi di bonifica nel garantire le manutenzioni, le condotte sono colabrodo e gli invasi non sono collaudati. Il risultato è quello che gli agricoltori vedono l’acqua col contagocce. «L’agricoltura ha bisogno di acqua – dicono gli agricoltori della Consulta – gli uliveti, gli agrumeti, i vigneti, le orticole senza acqua sono destinati a perdersi e di conseguenza anche le aziende agricole avranno grossi problemi che si ripercuoteranno a livello economico».

La Consulta s’appella alla politica: «720 milioni di euro non sono pochi ma si devono trovare – dicono gli agricoltori – sarebbero stati molto meno se nel corso degli anni fossero state fatte le adeguate manutenzioni». Che fare, dunque? «A questo punto una delle poche soluzioni possibili sarebbe riattivare pozzi in disuso, chiedere che vengano realizzati nell’immediato nuovi pozzi e la Regione Sicilia potrebbe proporre in deroga agli aiuti de minimis, aiuti in conto capitale al 70% per ripristino, realizzazione di pozzi e sistemi di induzione». Altra pagina è quella di dighe e invasi: «Non è più possibile disperdere l’acqua perché le infrastrutture non sono collaudate. La Regione deve fare presto». E, intanto, l’acqua in eccesso ai limiti consentiti, finisce ancora sversata a mare.

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