La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 25 novembre di ogni anno, è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle più devastanti violazioni dei diritti umani. Ma cosa intendiamo con l’espressione “violenza contro le donne”? Nella risoluzione del 17 dicembre 1999 è stato precisato che per violenza contro le donne si intende “qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata”.
Proprio allo scopo di sensibilizzare grandi e piccini lunedì 28 novembre gli alunni e le alunne delle classi seconde dell’I.C. Capuana-Pardo hanno dato vita ad una manifestazione dal titolo “Pregiudizi e manipolazioni psicologiche: due aspetti della violenza di genere”. La mattinata ha avuto inizio con l’intervento della nostra DS, Prof.ssa Stallone, che ha ringraziato la Scuola tutta per il coinvolgimento e l’impegno profuso nella realizzazione delle attività e salutato gli ospiti intervenuti, la dott.ssa Impennato, l’Ispettore Lo Grasso e la sig.ra Ippolito; successivamente, l’intonazione dell’Inno nazionale, guidato dai proff. Biondo e Guzzo. A seguire il racconto, da parte dei nostri giovani studenti, delle storie di molte donne che hanno dato un grande contributo alla società. Sono state ricordate le sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, tre coraggiose donne rivoluzionarie massacrate e uccise brutalmente nel 1960, nella Repubblica dominicana, dal regime sanguinoso del dittatore Trujillo a cui avevano tentato di opporsi. Giovanna d’Arco, “la pulzella d’Orleans”, un’eroina francese che pur essendo donna, analfabeta e senza alcuna esperienza militare o nobili natali riuscì a risollevare una Francia praticamente sconfitta nella guerra contro gli inglesi. Il tutto, senza aver compiuto nemmeno 20 anni! Artemisia Gentileschi, la prima pittrice donna ad essere ammessa alla prestigiosa Accademia del disegno fiorentina. Le Madri Costituenti, donne che hanno fatto la Resistenza, che sono state arrestate, torturate, messe in carcere e deportate. Franca Viola, rapita e violentata a diciassette anni, che ebbe il coraggio di rifiutare pubblicamente il matrimonio riparatore con il suo stupratore; non solo, decise di denunciarlo fino a ottenerne la condanna. Mahsa Amini, giovane iraniana arrestata dalla polizia iraniana perché non indossava correttamente il velo; a poche ore dall’arresto, la giovane è stata ricoverata in coma prima di morire – il che ha dato origine a grandi e decise manifestazioni di dissenso contro il regime politico di Teheran.
Storie profondamente diverse ma legate da un fil rouge, la lotta contro ogni forma di discriminazione, pregiudizio e stereotipo. Questa manifestazione è stata un’occasione rilevante per sensibilizzare la comunità sulle violenze fisiche e psicologiche che milioni di donne, in ogni parte del mondo, soffrono dentro e fuori le mura domestiche e per ricordare a tutti che ognuno di noi può dare il proprio contributo, mettendo in atto le buone pratiche del rispetto e dell’amore verso l’altro.