Le malelingue dicono che la crisi sia stata aperta dal sindaco Enzo Alfano perché, nelle prossime settimane, dovrà avere i numeri in consiglio comunale per farsi approvare il bilancio con un disavanzo di quasi 600 mila euro. Il dato certo, al momento, è quello che il primo cittadino senza maggioranza, di fatto, ieri ha aperto la crisi: «Domani (oggi per chi legge, ndr) azzererò la Giunta municipale e avvierò le consultazioni sino a mercoledì. Entro giovedì dovrà nascere la nuova Giunta».
L’atto che decreta la crisi è un documento di cinque pagine che ieri l’ex bancario, oggi primo cittadino pentastellato, ha letto in aula, quando la sua maggioranza ha perso un altro pezzo, il consigliere Marcello Craparotta, da ieri indipendente. «Io voglio ripartire, e per fortuna non sono solo, ci siete voi», ha scritto e letto il sindaco rivolgendosi al consiglio comunale, dove i numeri d’opposizione oggi contano più di quelli di maggioranza. Ed Enzo Alfano lo sa, seppur non si esprime sulle crepe nel suo movimento, divergenze evidenti, scontri tra pentastellati in Commissione e l’abbandono dell’aula, ieri sera, del capogruppo Antonino Manuzza (ufficialmente per impegni personali) mentre il compagno di movimento Biagio Virzì leggeva un documento. Questioni di leadership contesa?

Calogero Martire, Enzo Alfano e Biagio Virzì
La crisi, però, c’è. Ed è tutta politica: «Quest’opportunità merita un momento di riflessione», ha detto il consigliere indipendente Giuseppe Curiale, che ha chiesto al sindaco: «Perché arriva ora dopo 3 anni?». «Una crisi evidente a tutti; oggi per il M5S è una pagina nera, il tempo ci ha dato conferma», ha detto Rossana Ditta, fuoriuscita dal M5S due anni fa, insieme a Ignazio Maltese e Giuseppa Coppola, oggi pronta alla rivincita: «I cittadini sono stati traditi». Se la crisi è sfociata in questo momento, il consigliere Rosy Milazzo s’è chiesta: «Da dove è nata?». Chissà, ma già nel novembre 2021 il M5S aveva chiesto un salvagente per rimanere a galla in consiglio e andare avanti. «Ma a quell’appello nessuna forza politica rispose», ha ammesso ora il sindaco. «Il M5S è squinternato a livello nazionale e voi qui parlate di ripartire proprio dal Movimento?», ha detto Calogero Martire: «Sindaco, lei non può dettare condizioni a nessuno».

Giuseppe Curiale
Quello che oggi vuole fare il sindaco è rifarsi una nuova maggioranza. Ecco perché ha chiesto di «tendere la mano». «Io sono un mezzo per la liberazione della città da sistemi che hanno fatto il loro tempo e che ora hanno bisogno di rinnovamento amministrativo per proseguire gli obiettivi che la città ci chiede», ha letto in consiglio il primo cittadino. Una prima conta dei numeri il sindaco se l’è fatta: «Ho capito bene chi è disponibile», ha detto, individuando i consiglieri Giuseppe Curiale, Francesco Casablanca, Angelina Abrignani, Rosy Milazzo, Marco Campagna, Monica Di Bella e gli ex pentastellati Antonio Giancana e Marcello Craparotta. S’è tirato fuori dai giochi, invece, il movimento “Obiettivo città”: «Se il sindaco dichiarerà che il progetto M5S è fallito, azzera tutto e ripartiamo con un nuovo progetto possiamo sederci a dialogare», ha detto il consigliere Calogero Martire.

Rossana Ditta.
Chi conosce Enzo Alfano sa bene che questo passaggio è davvero impossibile che lo faccia. Che fare allora? «Formare un governo con alleanze non politiche ma civiche, con un programma chiaro e delimitato a pochissimi punti sino alla fine della legislatura nel 2024», ha detto il sindaco, pronto a ribadire che bisogna «fare veloce». «Se il passaggio con le forze politiche dovrebbe fallire, presenterò alla città tre punti programmatici, faccio io una Giunta, li realizzerò e poi mi dimetto», ha detto il sindaco. Idee chiare quelle del primo cittadino. Ma questa crisi rappresenta davvero il capolinea per l’era Alfano? La risposta la potremo avere fra qualche giorno.
AUTORE. Max Firreri
La farsa è in pieno svolgimento con un Sindaco che non spende neanche una parola per dichiarare il suo personale fallimento. La strada maestra è quella delle dimissioni del primo (?) cittadino o, in alternativa, quella della mozione di sfiducia da parte del consiglio comunale. Cali il sipario su tre anni di inverecondo avanspettacolo e si ridia la parola ai castelvetranesi.