Oggi, mentre l’estate si avvicina, le alghe dentro il porto si moltiplicano. Le toglieranno? Le porteranno finalmente in una discarica autorizzata? O ci si inventerà qualche altra geniale soluzione?
Certo, smaltirle correttamente costa e le casse del Comune sono in rosso. Non siamo più nel 2009, quando ci si poteva permettere di buttare a mare(letteralmente) 116 mila euro per far giocare al “piccolo costruttore” geometri e ingegneri dell’ufficio tecnico, realizzando nel molo quel buco e quella saracinesca che hanno solo peggiorato la situazione.
Allora, il vecchio sindaco Pompeo aveva detto: “Mi sono fidato dei miei tecnici”. Di chi si fiderà il nuovo sindaco Errante, visto che quei tecnici adesso sono diventati i “suoi”?
Egidio Morici
www.500firme.it
Vorrei ricordare al signor Morici, che abita di fronte al porto di Marinella di Selinunte in estate e che purtroppo è il primo destinataorio degli odori nauseabondi che arrivano dalle alghe in putrefazione all’interno del porto, che il Giornale di Sicilia ha dedicato una infinità di articoli sul mal funzionamento del porticciolo e di quanti soldi sono stati ” buttati a mare”. Sembrerebbe , come scrive spesso il signor Morici che la colpa sia dei giornalisti . Se Lui ritiene che ci siano delle mancanze delle insufficienze nella gestione del depuratore o degli interessi particolari o inquinamenti di sorta li può ben denunciare alla Procura della Repubblica, in quanto i corrispondenti del Giornale di Sicilia fanno cronaca dei fatti e non sono tenuti a fare indagini di Polizia. Grazie Elio Indelicato ( cotrrispondente del Giornale di Sicilia)
Salve, vorrei precisare che ció che voi chiamate alga è in verità una pianta marina endemica del mediterraneo chiamata Posidonia oceanica, la cui importanza è decantata da anni in diversi trattati scientifici. Tale pianta, protegge le coste dall’erosione, ossigena le acque, fa da nursery per molte specie ittiche e costituisce lo stadio climax nel piano infralitorale. L’accumulo all’interno del porto, naturalmente, è un problema che nasce dall’esposizione ai venti dominanti dell’imboccatura, e quindi forse ad un non corretto posizionamento del braccio del porto stesso. Per quanto riguarda l’accumulo sulla battigia è un processo naturale temporaneo, grazie al quale tutti noi possiamo prendere il sole comodamente in SPIAGGIA durante il periodo estivo.
No, non credo di aver lasciato intendere che la colpa delle alghe nel porto sia dei giornalisti.
Forse al signor Indelicato non è piaciuto l’incipit del mio articolo, che però trova la sua ragion d’essere nel pezzo di Filippo Siragusa, sul GdS del 22 marzo scorso: “L’ultima ondata di maltempo ha nuovamente riempito l’area prevista al riparo delle barche, delle solite ‘alghe’ selinuntine”.
Apprezzo comunque l’intervento di Indelicato. I “chiarimenti” pubblici aiutano il lettore, le telefonate private no. Il web serve anche a questo.
Egidio Morici
Non potevo non dire due parole..fare retorica e semplice certo più difficile sarebbe allungare il molo esterno di 50metri e chiudere lo scirocco e il problema sarebbe risolto. Oppure bastava che la saracinesca funzionava ..ma l.ex si è fidato dei tecnici che forse erano delle ferrovie dello stato e non ha controllato ..perché in Italia non si controlla niènte. Ne depuratori. Ne alberghi sproporzionati.. Ogni 5 chilometri in Italia scempi e sperperi ..che sembrano quasi voluti..confidiamo nel nuovo sindaco ..che non ha la bacchetta magica ..ma speriamo faccia qualcosa ..confrontando si con la gente del posto prima che con i tecnici..<maieutica danilomdolci)auguri a tutti anche quelli che a SELINUNTE vengono e vanno come le nuvole..
scusate ma il signor spinelli ha detto tutto: chi l’ha costruito il porto così? Non credo ci vuole molto a capire dove sta il problema. Se qualcuno ha voglia di denunciare denunci il progettista che penso abbia delle grosse responsabilità… il resto sono solo chiacchere da bar