Alghe di Selinunte, due cosine da sapere

Sul giornale leggiamo che “ritornano le alghe selinuntine”. Sono articoli che spuntano timidamente insieme ai fiori gialli di primavera. E che, curiosamente, tirano in ballo “l’ultima ondata di maltempo” che avrebbe riempito il porto di alghe qualche giorno prima di Pasqua.

Peccato che siano balle.
Le alghe non sono “ritornate”  con le ultime mareggiate. Sono lì da prima. Da molto prima. Già nel mese di febbraio erano emerse in modo visibile nella fetta di porto vicina all’ingresso da terra, e ancora prima erano a qualche centimetro sotto il livello dell’acqua.

Ma non si può fare di tutte le alghe un fascio, ignorando la differenza tra quelle all’interno del porticciolo e quelle che ogni tanto si depositano nella spiaggia tra i due moli.
E per un motivo tanto semplice quanto atavico: le alghe dentro il porto sono come una grossa spugna che assorbe i liquami fognari prodotti dalle vasche di raccolta, in caso di sovrappieno. Non sempre infatti le elettropompe, che li spingono  verso il depuratore, funzionano. E allora le vasche si riempiono e il contenuto in eccesso va a finire dentro al porto, che a volte si colora di verde. Ecco la ragione del cattivo odore che improvvisamente si sprigiona, anche senza alghe e senza vento.

Ci sono quindi diversi tipi  di cattivo odore, ma è più comodo attribuirli tutti alle alghe che marciscono. Senza contare che le alghe del porto vengono “arricchite” anche dai rifiuti che vengono gettati dal molo: bottiglie, coppette, cucchiaini e tanto altro. Nel 2008 insieme ad altri 11 amici, avevamo ripulito il molo dai rifiuti (quelli che non erano stati gettati in acqua), riempiendo 15 sacchi grandi della spazzatura. Avevamo anche chiesto all’allora sindaco Pompeo di  “installare lungo il molo cestini in numero sufficiente e due cartelli, uno all’ingresso e uno nella parte terminale, che invitino la gente a servirsene”. Stiamo aspettando da più di quattro anni.

Ma non ci sono soltanto diversi tipi di cattivo odore, ci sono anche diversi tipi di alghe: Quelle del porto, in acque chiuse e quelle che ogni tanto si formano nella spiaggia tra i due moli. Queste ultime sono alghe “povere”, depositate dalle correnti di libeccio e spazzate via dallo scirocco. Anche se “spazzate via” è un termine ottimistico, visto che spesso lo scirocco li porta dentro il porticciolo.Ecco perché le alghe del porto andrebbero smaltite correttamente in discarica.

Ma lo smaltimento, nel corso degli anni, è stato gestito con una certa creatività.
Nell’aprile del 2009 le alghe del porto stavano per essere gettate in mare, al di là del molo, quando l’Arpa di Trapani  denunciò il Comune alla Procura della Repubblica per smaltimento Nel maggio del 2012 si aggiustò il tiro, buttando le alghe in un campo di ulivi. Morirono trenta alberi. I lavori, costati più di 100 mila euro, erano iniziati (guarda caso) il 7 maggio, in pieno svolgimento delle elezioni amministrative. Finirono il 30 maggio. Il giorno dopo, nella zona un po’ più centrale del porto, un pescatore da sopra la sua barca infilò semplicemente la mano nell’acqua e tirò fuori un bel pugno di alghe.

Oggi, mentre l’estate si avvicina, le alghe dentro il porto si moltiplicano. Le toglieranno? Le porteranno finalmente in una discarica autorizzata? O ci si inventerà qualche altra geniale soluzione?
Certo, smaltirle correttamente costa e le casse del Comune sono in rosso. Non siamo più nel 2009, quando ci si poteva permettere di buttare a mare(letteralmente) 116 mila euro per far giocare al “piccolo costruttore” geometri e ingegneri dell’ufficio tecnico, realizzando nel molo quel buco e quella saracinesca che hanno solo peggiorato la situazione.

Allora, il vecchio sindaco Pompeo aveva detto: “Mi sono fidato dei miei tecnici”. Di chi si fiderà il nuovo sindaco Errante, visto che quei tecnici adesso sono diventati i “suoi”?

Egidio Morici
www.500firme.it

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  • Vorrei ricordare al signor Morici, che abita di fronte al porto di Marinella di Selinunte in estate e che purtroppo è il primo destinataorio degli odori nauseabondi che arrivano dalle alghe in putrefazione all'interno del porto, che il Giornale di Sicilia ha dedicato una infinità di articoli sul mal funzionamento del porticciolo e di quanti soldi sono stati " buttati a mare". Sembrerebbe , come scrive spesso il signor Morici che la colpa sia dei giornalisti . Se Lui ritiene che ci siano delle mancanze delle insufficienze nella gestione del depuratore o degli interessi particolari o inquinamenti di sorta li può ben denunciare alla Procura della Repubblica, in quanto i corrispondenti del Giornale di Sicilia fanno cronaca dei fatti e non sono tenuti a fare indagini di Polizia. Grazie Elio Indelicato ( cotrrispondente del Giornale di Sicilia)

  • Salve, vorrei precisare che ció che voi chiamate alga è in verità una pianta marina endemica del mediterraneo chiamata Posidonia oceanica, la cui importanza è decantata da anni in diversi trattati scientifici. Tale pianta, protegge le coste dall'erosione, ossigena le acque, fa da nursery per molte specie ittiche e costituisce lo stadio climax nel piano infralitorale. L'accumulo all'interno del porto, naturalmente, è un problema che nasce dall'esposizione ai venti dominanti dell'imboccatura, e quindi forse ad un non corretto posizionamento del braccio del porto stesso. Per quanto riguarda l'accumulo sulla battigia è un processo naturale temporaneo, grazie al quale tutti noi possiamo prendere il sole comodamente in SPIAGGIA durante il periodo estivo.

  • No, non credo di aver lasciato intendere che la colpa delle alghe nel porto sia dei giornalisti.
    Forse al signor Indelicato non è piaciuto l'incipit del mio articolo, che però trova la sua ragion d'essere nel pezzo di Filippo Siragusa, sul GdS del 22 marzo scorso: "L'ultima ondata di maltempo ha nuovamente riempito l'area prevista al riparo delle barche, delle solite 'alghe' selinuntine".
    Apprezzo comunque l'intervento di Indelicato. I "chiarimenti" pubblici aiutano il lettore, le telefonate private no. Il web serve anche a questo.

    Egidio Morici

  • Non potevo non dire due parole..fare retorica e semplice certo più difficile sarebbe allungare il molo esterno di 50metri e chiudere lo scirocco e il problema sarebbe risolto. Oppure bastava che la saracinesca funzionava ..ma l.ex si è fidato dei tecnici che forse erano delle ferrovie dello stato e non ha controllato ..perché in Italia non si controlla niènte. Ne depuratori. Ne alberghi sproporzionati.. Ogni 5 chilometri in Italia scempi e sperperi ..che sembrano quasi voluti..confidiamo nel nuovo sindaco ..che non ha la bacchetta magica ..ma speriamo faccia qualcosa ..confrontando si con la gente del posto prima che con i tecnici..<maieutica danilomdolci)auguri a tutti anche quelli che a SELINUNTE vengono e vanno come le nuvole..

  • scusate ma il signor spinelli ha detto tutto: chi l'ha costruito il porto così? Non credo ci vuole molto a capire dove sta il problema. Se qualcuno ha voglia di denunciare denunci il progettista che penso abbia delle grosse responsabilità... il resto sono solo chiacchere da bar

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Egidio Morici