alghe selinunteSul giornale leggiamo che “ritornano le alghe selinuntine”. Sono articoli che spuntano timidamente insieme ai fiori gialli di primavera. E che, curiosamente, tirano in ballo “l’ultima ondata di maltempo” che avrebbe riempito il porto di alghe qualche giorno prima di Pasqua.

Peccato che siano balle.
Le alghe non sono “ritornate”  con le ultime mareggiate. Sono lì da prima. Da molto prima. Già nel mese di febbraio erano emerse in modo visibile nella fetta di porto vicina all’ingresso da terra, e ancora prima erano a qualche centimetro sotto il livello dell’acqua.

Ma non si può fare di tutte le alghe un fascio, ignorando la differenza tra quelle all’interno del porticciolo e quelle che ogni tanto si depositano nella spiaggia tra i due moli.
E per un motivo tanto semplice quanto atavico: le alghe dentro il porto sono come una grossa spugna che assorbe i liquami fognari prodotti dalle vasche di raccolta, in caso di sovrappieno. Non sempre infatti le elettropompe, che li spingono  verso il depuratore, funzionano. E allora le vasche si riempiono e il contenuto in eccesso va a finire dentro al porto, che a volte si colora di verde. Ecco la ragione del cattivo odore che improvvisamente si sprigiona, anche senza alghe e senza vento.

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