I casi dei ritardi nella consegna dei referti istologici che doveva produrre l’Asp Trapani si allargano a macchia d’olio. Dopo la denuncia di Maria Cristina Gallo, che ha dovuto attendere 8 mesi per avere il referto e nel frattempo il tumore avanzava, oggi si è appreso che i familiari di un paziente di 68 anni, di Partinico (Palermo), malato di tumore e poi deceduto, che avevano sollecitato più volte l’esito degli esami istologici senza ottenerlo per 5 mesi, avevano informato anche il livello politico chiedendo aiuto all’assessore regionale alla sanità (era Giovanna Volo) e al dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica inviando due pec, ad agosto e settembre 2024, ma non hanno ottenuto risposta.

«Noi abbiamo informato anche l’assessore. Il dolore è grande, ma ancora più grande è l’avere avuto negato il diritto a potersi curare. Mi dispiace se adesso gli alti burocrati, commissari e manager “cadono dal pero” dicendo che non sapevano nulla. Io e la mia famiglia abbiamo inviato: mail, pec, fatto telefonate tutte puntualmente inevase, erano tutti latitanti».

Il paziente era stato operato il 15 aprile dell’anno scorso nell’ospedale di Alcamo per addome acuto da appendicite. I tessuti prelevati erano stati inviati all’ospedale di Castelvetrano per l’esame istologico che è arrivato solo il 10 settembre, dopo che l’oncologo di una clinica convenzionata aveva telefonato al responsabile dell’Anatomia patologica del nosocomio trapanese. A novembre i familiari hanno presentato un esposto alla procura di Palermo. Il successivo 13 dicembre il paziente è morto. Nell’esposto, inviato a novembre, la moglie dell’uomo che morirà un mese dopo per carcinoma al colon, tra l’altro scrive: «Se l’anatomo patologo avesse fornito in tempi più ragionevoli e non 5 mesi dopo il referto dell’esame istologico, avremmo avuto intanto un paziente in condizioni fisiche più idonee per sostenere trattamenti oncologici o eventualmente altro e molto probabilmente non saremmo qui a dover fare i conti con una persona in fase terminale che molto presto lascerà la sua famiglia».

 

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