Camilleri, Tomasi di Lampedusa, Quasimodo, Sciascia, sono solo alcuni dei grandi scrittori che hanno dato lustro alla lingua siciliana pregiando questa di straordinari scritti che porteremo negli anni come vanto di una lingua straordinariamente ricercata e conosciuta in tutto il mondo. Un meraviglioso esempio di come possa cambiare una frase se pronunciata in siciliano è racchiusa nel libro “Amunì – Se non sai come dirlo dillo in siciliano” di Giacomo Moceri, classe ’92, nato a Castelvetrano, laureato in Beni artistici e dello spettacolo presso l’Università di Parma e in Economia e gestione delle arti e delle attività culturali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, già proprietario della pagina Instagram siciliansays.
Dopo undici anni lontano dalla Sicilia, Giacomo ha fatto ritorno nella sua terra, proprio per seguire meglio l’evolversi di siciliansays. Adesso vive a Mazara del Vallo, e nello stile della pagina Instagram stessa, con accanto un testo più narrativo da lui scritto per spiegarne il significato al lettore, ha dato vita ad un libro, un lavoro che è ancorato a un amore smisurato per una terra e le sue meraviglie da custodire e tramandare.
Il libro, edizione Giunti, contiene una raccolta di quasi un centinaio tra parole, espressioni e proverbi in lingua siciliana, con traduzione e spiegazione in inglese, e racconta di aneddoti di vita quotidiana, esperienze personali, curiosità ed etimologie che si fondono in tanti brevi testi esplicativi. La sua uscita è prevista per il 22 maggio 2024 ed è già ordinabile su Amazon e sugli store digitali di Mondadori, Feltrinelli, IBS.
Il volume è composto da nove capitoli, ciascuno dedicato ad un tema diverso, più un’appendice. Ogni capitolo racchiude al suo interno tra i dieci e i dodici contenuti, mentre l’appendice è dedicata agli stereotipi e ai falsi miti che riguardano noi siciliani agli occhi degli “stranieri”. Scopo del libro, così come del progetto siciliansays in sé, è quello di dare nuova linfa al patrimonio linguistico siciliano, rendendolo accessibile non solo ai siciliani, ma a chiunque possa provare interesse nei suoi riguardi. Il tono di voce ironico, leggero e divertente del libro rispecchia in pieno quello della pagina.