San Giovanni mi guardava con aria compiaciuta, di chi sa di sapere, di chi non si fa sorprendere, non si meraviglia e, senza remore, porta avanti la storia: “Giovanni, qui non si tratta solo di puntare il dito, ma chi te lo ha suggerito, gli fa l’amica, ma vuole la testa del buon Giacomino. Ed ora ti spiego il perché … La “s’ignora mia”, con l’avallo dell’amato cugino, forte degli incarichi che ricopre al Comune, si infiltra dappertutto. E tanto per chiarirti il personaggio, la dottoressa Gelsomino, quando il cugino aveva il ruolo di cerimoniere del sindaco, per l’inaugurazione della Galleria Pignatelli, ove è stata immessa l’edicola votiva per Santa Rita, l’8 novembre 2008, per essere preciso, “ispiratole dall’occasione” metteva in scena un recital dal titolo “Io sono Rita”, mentre un gruppo di deliziose danzatrici eseguiva un salterello medioevale estratto dal quadro del Corteo Storico “le nozze di Rita”. E allora a Donna Luigia Pallavicino non basta più … che oggi è il direttore artistico del Corteo Storico di Santa Rita, ieri del carnevale cittadino, e domani del Corteo della Legalità? Perché, Giovanni, non metti a frutto le tue doti da giornalista e intervisti la signora chiedendole se aspira con la prossima amministrazione a diventare Direttore Artistico del Teatro Selinus?”.
In quel preciso istante, ad effetto moviola, mi ritorna in mente il colloquio avuto in piazza Matteotti con la signora Anna, e subito: “Santo Patrono, io avevo provato a chiederle un’intervista, ma prima mi aveva detto va bene e poi in facebook mi ha scritto: “ le faccio una proposta: rimandiamo ogni intervista a campagna elettorale conclusa e a sindaco eletto, così potrà dimostrarmi il suo interesse puramente giornalistico e non elettorale”. Il Santo prima mi guarda cupo e poi sbotta in una ironica risata che riecheggia come un tuono a ciel sereno in quella enorme Chiesa, e mi risponde: “ Giovanni! … Ah! Ah! Ah! … Scusami se continuo a ridere a crepapelle, ma, a quel colloquio con la dottoressa, ti sei presentato con il mio fac-simile votivo?”. Ed io con lo sguardo sopracigliato di chi non comprende più di avere davanti il Giusto: “Santo Patrono! Ma chi sei il giaguaro o l’amico del giaguaro!”. E vi giuro che in quel preciso momento volevo rimangiarmi tutto, pensando di aver rovinato la bella amicizia che si era creata, ma subito la sua voce mi rincuora: “Direttore, tu hai poca pazienza! Sei sempre pronto ad aggredire! Voglio solamente precisare che il mio sfogo non è una campagna elettorale, ma il frutto di chi è stanco di far subire alla propria città questo finto interesse puramente ieratico.
Il loro è il comportamento di una casta che attecchisce come la gramigna. Di una casta che istiga alla cecità. La cecità … cui molte persone in perfetta buona fede non si rendono conto di alimentare. E poi io non ho la pretesa di ergermi ad affermare “Io sono Rita”. Direttore, riferisci a quel diplomatico e agli amici suoi, che esprimono solidarietà a questi galantuomini, che prima di associarsi “nella condanna di simile ciarpame giornalistico indegno di una città civile come Castelvetrano” devono chiedersi se è corretto che, tra feste e fistini, si siano rastrellati circa ottocento mila euro, euro più, euro meno, se è plausibile farlo in nome della Chiesa e dei Santi, se è dignitoso operare in conflitto d’interesse.
E, a proposito di conflitto di interesse, che dire dell’ex vicesindaco Calcara, che ha avuto la brillante idea di deliberare, in modo diretto e senza gara, la spesa di €. 16.000,00 per la stampa e la promozione di un libro di cui lui stesso è autore? Chi, allora, deve vergognarsi? Caro Giovanni, adesso devo lasciarti, ma ci rivedremo sicuramente all’anno nuovo e vorrei augurare a te e a tutti i castelvetranesi che il 2012 porti a questa città una ventata di aria pulita, dove gli “indigniti” si ravvedano seriamente, perché non è l’andare in Chiesa e battersi il petto che li rende più puri o il partecipare ai “Cortei della legalità” che li rende più onorabili. Et benedictio descendat super vos et maneat semper”.
Giovanni Nastasi
per altamareaweb.it
e la situazione economica e sociale di castelvetrano non è cambata da 150 anni. siamo alle solite…fa politica solo chi ha i soldi e chi si fa un mazzo cosi’ o vuole partecipare alla vita politica ,è visto come un marziano..da anni abbiamo le stesse facce e le stesse ideologie, cambia la pentola, ma non il sugo..chi accusa poi si tira indietro, vedi la titone… almeno avesse detto quali scheletri avesse il vicesindaco.. invece nulla…la calunnia non è un venticello, ma solo tempeste in un bicchiere …ancora non vedo uno stracceto di programma elettorale…per quanto riguarda i santi, vorrei parlare di santa lucia… ma lascio perdere..forse è lei che semina zizzania..con gli insulti che ha ricevuto dai castelvetranesi, non li puo’soffrire e digerire..