Anna Ditta è una giovane castelvetranese che dopo gli studi presso il liceo classico “G. Pantaleo” ha intrapreso una precisa carriera universitaria nell’ambito del diritto internazionale. Iscritta al quarto anno di giurisprudenza presso la LUISS – Guido Carli di Roma, negli scorsi mesi ha frequentato l’International and Comparative Business Law Program alla Bucerius Law School di Amburgo.

Grazie alle sue competenze, ancor prima di completare gli studi, vanta di importanti collaborazioni con il “The Post Internazionale” ed il gruppo L’Espresso.

Ecco, uno dei suoi ultimi pezzi sulle “Infiltrazioni mafiose in Europa”, pubblicato sul “The Post Internazionale”, noto giornale online di politica internazionale che conta su oltre 50 collaboratori in più di 20 paesi nel mondo.

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Lamafia italiana uccide oggi molte meno persone rispetto al passato. Lo rivela un rapporto delle Nazioni Unite, lo Small Arms Survey 2013, che esplora i mille volti della violenza armata al di fuori dei conflitti. I dati forniti mostrano che il numero degli omicidi commessi dalla mafia in Italia è diminuito dell’80 per cento tra il 1992 e il 2010.

Nel 2010, sono stati segnalati 67 omicidi legati alla criminalità organizzata, 10 anni prima il numero era pari a 174, mentre nel 1992, anno delle stragi contro i magistrati e le forze dell’ordine, le vittime sono state 340. Come riportato dal Telegraph gli omicidi di mafia costituiscono ancora circa dal 10 al 15 per cento di tutti gli omicidi in Italia.

Il calo del tasso di omicidi non significa, però, che la mafia sia diventata meno potente, come sottolineato dall’ufficio Onu per la droga e la criminalità nello Studio globale sugli omicidi per il 2013. Il documento sottolinea che le organizzazioni criminali come la mafia stanno principalmente operando per raccogliere denaro, e stanno consapevolmente riducendo il numero di crimini violenti per proteggere le proprie risorse finanziarie.

Determinare quanti soldi le organizzazioni mafiose italiane raccolgano in un solo anno di attività illecite è estremamente difficile, e le stime effettuate variano da circa 10 miliardi a un massimo di 220 miliardi di euro. La Confesercenti, ha stimato recentemente che la criminalità organizzata raccoglie circa 130 miliardi di euro l’anno, circa il 7 per cento del prodotto interno lordo in Italia.

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