Sono due pagine di speranza che racchiudono i principi del “Bilancio della ripartenza”. Da questo sarebbero voluti ripartire i consiglieri M5S per aprire alle forze d’opposizione e ricevere, con la speranza nascosta di chi chiede aiuto, una mano e rilanciare l’azione amministrativa. Il tentativo è però fallito: il documento è stato inviato all’opposizione ma nessuno ha risposto. Insomma hanno dato picche col silenzio.

L’attuale situazione politica a Castelvetrano è quella che Biagio Virzì, ex vicesindaco, esponente del M5S e vecchio amico del sindaco, definisce così: «La città non merita questa politica caotica e disordinata».

È proprio Virzì l’autore di quelle due pagine che contengono il “Patto per la ripresa della città di Castelvetrano, Selinunte e Triscina 2024”: 5 piani di ripresa della città, un tavolo consultivo dove sedersi tutti attorno, maggioranza e minoranza, e ripartire per il bene comune. Un documento che è piaciuto, tanto che a sottoscriverlo sono stati tutti i consiglieri pentastellati. C’era speranza tra i rappresentanti M5S in consiglio che uno spiraglio di confronto si fosse aperto. Ma, soltanto dopo due giorni, il sindaco Enzo Alfano ha inviato, di suo pugno, una nota invitando i consiglieri a dare il loro apporto per il Bilancio preventivo ‘21/23 prima che venisse approvato in Giunta. In soldoni il primo cittadino ha detto: se volete consultare lo schema di bilancio è nella mia stanza. Un passaggio che, alle menti politiche più raffinate, è piaciuto poco, quasi da far trasparire frizioni all’interno del M5S.

«Non facciamo da stampella al M5S – spiega il capogruppo Pd Monica Di Bella – quello che richiediamo ancora una volta è l’azzeramento della Giunta. Il M5S prenda atto che il progetto politico è finito. Noi siamo disponibili per una fase civica su due, tre punti programmatici». «Noi non ci sottraiamo a un patto per la città – commenta il capogruppo di “Obiettivo città” Calogero Martire – ma questo deve passare dalla fine del programma M5S». «I consiglieri pentastellati hanno capito che dopo due anni e mezzo le cose non funzionano – dice Angelina Abrignani di “Fratelli d’Italia” – a livello politico non ci potrà mai essere nessun accordo, ma per l’interesse della città possiamo sederci tutti insieme allo stesso tavolo».

Il Bilancio di previsione il 13 dicembre è stato approvato in Giunta «senza che alcuna forza politica di opposizione abbia dato risposta all’invito del sindaco, ne tanto meno contributo politico allo stesso bilancio» dice il primo cittadino, che aggiunge: «Questo sindaco può attendere, la città no».

AUTORE.