Chi ha memoria storica tra gli anziani abitanti di Marinella di Selinunte ricorda che gli ultimi parti a casa sono stati sul finire degli anni ’80. Da quei tempi chi ha partorito lo ha fatto in ospedale o in clinica privata. Il ricordo di levatrici che assistevano le partorienti e di panni caldi per il nascituro fanno oramai parte della storia. Eppure quelle pagine di intimità casalinghe, miscelate alla gioia per una nuova vita, sono tornate vive, grazie alla nascita di Arianna (Pietra Michela), nata il 3 giugno dello scorso anno proprio a Marinella di Selinunte.
Dopo quasi 30 anni dall’ultimo nato in casa, nella frazione all’ombra dei templi millenari, è nata una bambina tra le mura domestiche. A darla alla luce è stata la mamma Tatiana Karas, una ragazza bielorussa sposata con il castelvetranese Baldo Costanzo. Un eccezionale evento per Selinunte ma anche un primato per la città di Castelvetrano, visto che Arianna – occhi azzurri e capelli biondi – è stato l’unico bambino partorito a casa tra i 179 nati nel 2019 in città.
Per mamma Tatiana non è stata la prima volta di un parto a casa. Già da sé lei ha un primato. È già successo con i suoi due primi figli (oggi maggiorenni) nella sua terra d’origine e poi con la piccola Adelia (Giovanna Elena) nata due anni fa a Salaparuta. Anche nel piccolo centro del Belìce, quella bambina nata a casa fu un evento eccezionale. Lo scorso anno a Marinella di Selinunte la nascita di Arianna. «Non ci siamo mai arrivati», racconta Tatiana a CastelvetranoSelinunte.it. «Da metà della gravidanza eravamo pronti con tutto quanto necessario per accogliere i bambini», spiega ancora la mamma. Il parto a casa a Selinunte e subito dopo in ospedale per i controlli di routine per la bambina e per Tatiana.
Ci sono un grande albero di gelsi e poi piante da frutto nella villetta dove oggi vivono Tatiana, papà Baldo e le piccole Adelia e Arianna. Qui, a poche centinaia di metri dal Parco archeologico più grande d’Europa: «Il fatto che Arianna sia nata qui, vicino ai templi di Selinunte, è davvero una cosa bellissima…», conclude Tatiana.