L’attore stava partecipando ad una protesta contro il presidente sudanese, Omar al-Bashir, accusato di provocare una crisi umanitaria al confine con il Sud Sudan bloccando il cibo e gli aiuti destinati alla popolazione colpita dal conflitto in corso nella regione.
Clooney è reduce da un viaggio nell’area, e negli ultimi giorni a Washington ha fatto un rapporto sulla situazione prima davanti la commissione affari del Congresso poi al presidente americano Barack Obama (che lo ha ricevuto alla Casa Bianca) e al segretario di Stato, Hillary Clinton.
La denuncia della star hollywoodiana è chiara: se nessuna azione sarà intrapresa nei prossimi tre mesi al confine tra Sudan e Sud Sudan si rischia “un vero e proprio disastro umanitario”. Al momento dell’arresto Clooney stava protestando insieme ad un gruppo di persone tra cui suo padre Nick. L’attore é stato fermato con altri parlamentari.
Nel mese di ottobre 2004, il governo di al-Bashīr ha negoziato la fine alla Seconda Guerra Civile Sudanese, una delle più lunghe e cruente guerre del XX secolo, con la concessione di una limitata autonomia al Sudan Meridionale. Da allora, tuttavia, è stato ampiamente criticato per il ruolo svolto nel conflitto del Darfur, dove il genocidio attuato nei confronti della popolazione non afro-araba ha portato alla morte di un numero imprecisato di persone (probabilmente tra le 200.000 e le 400.000).
Il suo governo ha portato a violenti scontri tra le milizie Janjaweed e gruppi di ribelli, come il Fronte di Liberazione Popolare del Sudan, l’Esercito Sudanese di Liberazione Popolare e il Movimento Giustizia e Uguaglianza, sotto forma di guerriglia nella regione del Darfur. La guerra civile ha provocato più di 2,5 milioni di profughi, nonché una crisi nelle relazioni diplomatiche tra lo stesso Sudan e il Ciad.