Un’ora in più di luce significa da una parte evitare la fatica psicologica e fisica che deriva dal vivere questo cambiamento due volte l’anno, e dall’altra avere a disposizione più luce, proprio quando le giornate si accorciano, e quindi risparmiare energia sia in termini di illuminazione che di riscaldamento.
Quest’anno oltre al solito malumore – anche se passeggero – generato dall’accorciarsi delle giornate, si sommerà un motivo in più di stress: il costo di mantenere le nostre case calde e illuminate. Nella notte fra sabato 29 e domenica 30 ottobre 2022, le lancette andranno un’ora indietro, esattamente dalle 3 alle 2: perderemo un’ora di luce al pomeriggio, mutamento che verrà riequlibrato al mattino, dato che farà chiaro più presto. Le giornate, quindi, si “accorceranno”. E fino a fine marzo 2023 ci adatteremo a questo.
Le conseguenze psicologiche del cambio dell’ora, e del modo in cui reagiremo, dipendono molto anche dal momento in cui ci troviamo. Ogni persona, a seconda del suo stato psicologico e fisiologico, può reagire in modo molto diverso. Dobbiamo tener presente che il nostro corpo ha bisogno di luce per andare avanti, e con l’arrivo dell’autunno ci mancano proprio le ore di luce, perché le giornate si stanno accorciando. E con il cambio dell’ora, diventano ancora più brevi. In alcuni casi, a seconda dell’orario di lavoro, si esce di casa quando è ancora buio e quando si rientra è già di nuovo buio, e così si perdono completamente le ore di luce solare. In alcuni soggetti, questa totale mancanza di esposizione alla luce solare può influenzare l’umore e l’equilibrio psicofisico.
fonte. ANSA