Armando Iaccarino, presidente del Centro Studi As.Tro, è intervenuto nel corso del convegno, organizzato dalla sezione lombarda della stessa associazione, dall’emblematico titolo “Occupazione, fiscalità, territorio: quale futuro?”, offrendo come sempre ottimi spunti sui margini in prospettiva, della filiera.

Al centro del suo intervento, chiaramente, la politica e le ultime scelte, a dire di Iaccarino prese sulla base di pulsioni differenti: se da un lato, infatti, la qualità dei convegni di settore si è alzata, offrendo spesso spunti critici, analitici e scientifici, di contro ci si trova a fare i conti con una degenerante superficialità ora dilagante.

Tra i temi quello del distanziometro ha avuto centralità rilevante: “Il tema della rete – ha detto Iaccarino – fa riflettere: modifica la percezione dello spazio e del tempo per qualsiasi fatto umano, ma pensare che la soluzione sia porre orari e distanze il problema è un modo vecchio”. Difatti dati recenti certificano la fallacia del distanziometro delle slot machine come metro di giudizio e paragone: è noto infatti che un giocatore, diciamo così, problematico, preferisce giocare lontano dai luoghi a lui cari e quindi di isolarsi quanto più gli è possibile, in zone spesso prive di altri riferimenti, ivi compresi luoghi ritenuti sensibili.

Ripartire, ovviamente, è possibile: dalla formazione per esempio, intesa come la conoscenza del mondo del gioco, anzitutto dagli operatori che devono essere adeguatamente qualificati. Ma formazione che significa soprattutto in riferimento alle istituzioni pubbliche: formare inteso come istruire chi non sa che cosa è il gioco e cosa è, nella fattispecie, il gioco lecito. Altro punto fermo la tecnologia: mettere messaggi di alert e controlli da remoto per fermare, bloccare ed escludere i giocatori, tecnologia adottata con successo dall’operatore Snai all’interno della sua piattaforma di gioco online.

Una lancia a favore della proposta di Iaccarino, in questo senso, arriva dai nuovi apparecchi in arrivo sul mercato italiano, tra 18-20 mesi e già impostati in questo senso. Per quel che riguarda la distribuzione, secondo Iaccarino, la discussione è su un campo meramente politico: ridurre l’offerta infatti è un pregiudizio sbagliato, dal momento che, da che mondo è mondo, è la domanda che determina l’offerta, non il contrario. Vanno, semmai, evitate le eccessive concentrazioni. E, allo stesso modo, anche l’abbandono. “La politica – ha concluso Iaccarino – lavora sul breve periodo e la facile affermazione. Lo slogan è fondamentale, perché il tema serve facile. Nei nostri ragionamenti, di fondo, manca la comunicazione”.

Giovanni De Maria di Forza Italia, presente al convegno, ha detto la sua in relazione al connubio gioco-politica: “Risulta difficile parlare di gioco in politica. Io sono imprenditore e politico locale di Forza Italia, se parliamo di ospedali, anche se si tratta di un parcheggio, si ascoltano i medici, mentre parlando di gioco non solo non posso personalmente partecipare alle votazioni per evitare il conflitto di interessi, ma mi evitano anche di parlare. Questa è ora la politica”.

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