Se la Regione, per le nostre bellezze archeologiche e culturali sparse per l’Isola, ragionasse in termini aziendali e di profitto, i poli più produttivi per il 2017 sarebbero, senza ombra di dubbio, Agrigento (col Parco della Valle dei Templi) e Taormina (col teatro antico) che hanno fatto incassare sei milioni di euro ciascuno.
Una cifra considerevole che dimostra come il turismo, nella Sicilia che evidenzia segnali di crisi, per fortuna tiene testa. I dati pubblicati dal Dipartimento per i beni culturali dell’assessorato dell’Identità siciliana sembrano dare una visione ottimistica nell’insieme, se non balzasse agli occhi l’aumento, in alcuni casi anche sproporzionato, dei biglietti gratuiti emessi nel 2017 rispetto all’anno precedente: in tutta la Sicilia sono stati 1.744.655 i ticket omaggio emessi, facendo segnare un 17,01% di incremento rispetto a quelli del 2016.
«A chi spetta il ticket omaggio lo prevede la normativa» taglia corto l’assessore regionale ai beni culturali, Sebastiano Tusa. In Sicilia nei siti culturali e archeologici entrano gratis guide turistiche, interpreti, dipendenti dei beni culturali, membri dell’International Council of museums, minori, gruppi, comitive e studenti, docenti e studenti di facoltà universitarie collegate ai beni culturali, portatori di handicap, operatori di associazioni di volontariato convenzionate con l’assessorato, militari, magistrati e forze dell’ordine in servizio, giornalisti. Ogni prima domenica del mese, poi, l’ingresso è gratuito, invece, per tutti.
Agrigento, 29,86% biglietti gratis
Il caso più curioso è alla Valle dei Templi di Agrigento (i biglietti costano 10 e 5 euro, acquistabili anche online) che per il 2017 ha fatto registrare il record siciliano di biglietti staccati (tra paganti e gratuiti): 867.833. Ma di questi 259.096 sono gratuiti, che rispetto ai 181.183 del 2016 sono 77.913 in più, cioè il 29,86%. Ma anche al Parco archeologico di Selinunte (costo dei biglietti: 6 e 3 euro, comprensivo dell’ingresso anche all’area archeologica delle Cave di Cusa) i numeri degli ingressi senza pagare rappresentano una fetta non di poco conto dei totali dei biglietti: 91.442 ticket gratuiti (181.293 i paganti), rispetto ai 69.866 del 2016.
Messina, incassi record
Nella conta tra statistiche e numeri, il totale che spicca è soprattutto quello della provincia di Messina, dove fa da traino il teatro antico di Taormina (biglietti: 10 e 5 euro). Per il 2017 gli incassi record dei 10 siti ammontano a 6.789.444 euro. Soltanto il secondo teatro antico per dimensioni in Sicilia dopo quello di Siracusa ha fatto registrare per l’anno appena passato introiti per 6.196.520 euro con 809.905 biglietti, dei quali 169.260 gratuiti (nel 2016 furono 160.276). Ma in provincia di Messina c’è pure la Villa Romana di Patti (biglietti: 4 e 2 euro) fanalino di coda, dove dei 4.903 biglietti del 2017 ben 3.715 sono stati quelli gratuiti. Come anche il museo regionale di Messina (biglietti: 8 e 4 euro) che dai 12.180 gratuiti del 2016 è passato ai 23.549 del 2017. In altri siti invece, si è registrata un’inversione di tendenza, cioè meno ticket gratuiti, come al Museo archeologico eoliano «Bernabò Brea» di Lipari (ingresso 6 e 3 euro) dove il totale dei biglietti per il 2017 è stato 32.531, dei quali 9.925 gratuiti (nel 2016: 10.022) e all’area archeologica e l’Antiquarium di Tindari (40.844 biglietti di cui 16.687 gratuiti). Qui i biglietti costano: 6 e 3 euro.
Trapani, il Satiro perde quota
Tutti ricordano ancora il successo che nel 2005 ebbe il Satiro danzante volato in Giappone, prima al Museo nazionale di Tokyo e subito dopo all’Expo di Aichi: 3,5 milioni di visitatori. Eppure a casa propria il Satiro recuperato nelle acque del Mediterraneo nel 1997 e oggi esposto nell’ex chiesa di Sant’Egidio a Mazara del Vallo (biglietti: 6 e 3 euro) ha perso quota. Poco più di tremila visitatori in meno nel 2017 rispetto ai 46.747 (nel 2015 furono 39.362). Ma, anche a questo Museo – oggi facente parte del Polo museale trapanese – si contano 17.619 biglietti gratuiti (nel 2015 furono 18.018). E sono numeri che lasciano riflettere anche quelli del Museo «Agostino Pepoli» di Trapani (ingresso: 6 e 3 euro): 19.553 biglietti emessi nel 2017, dei quali ben 15.405 gratuiti. Rincuorano, invece, i numeri di Segesta con 334.629 biglietti del 2017, dei quali 96.757 gratuiti (nel 2016: 81.890). Curioso il caso del Castello Grifeo di Partanna (biglietti: 4 e 2 euro), che da gennaio a novembre 2017 ha fatto registrare 4.609 visitatori, dei quali 3.462 gratuiti.
di Max Firreri
per Giornale di Sicilia