Non è facile – aggiunge Lumia – viste le condizioni di illegalità in cui spesso queste aziende hanno operato a causa della gestione mafiosa, ma lo Stato non può arrendersi. Non può rinunciare ad un’opportunità produttiva ed occupazionale dal forte valore simbolico ed economico.
Il sistema della gestione dei beni confiscati va sicuramente rivisto e sono sicuro che l’Agenzia saprà trovare le soluzioni più opportune e saprà fare tesoro dell’esperienza di quelle realtà che ce l’hanno fatta come la Calcestruzzi Ericina. Gli stessi amministratori giudiziari devono dedicare più attenzione. Allo stesso tempo vanno valutati gli opportuni interventi normativi per semplificare e facilitare il riuso sociale e produttivo dei beni confiscati alla mafia.
Ufficio stampa – Matteo Scirè
www.giuseppelumia.it
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che belle parole, piene di dobbiamo,vogliamo.....
ma sto signore le problematiche dei ns concittadini del gruppo6 o altre attivita' produttive della zona belicina,
le conosce per davvero!!!!!!!?????????
altri 500 disoccupati, altri 500 uomini d'onore
la verita' rende liberi, la liberta' annebbia le menti
nemo
Parla dello Stato italiano? Ha già dimostrato cosa sa fare! Ci ha ridotti alla fame!