Sociale

Burocrazia, frazioni e scuole: le priorità dell’assessore Ventimiglia

Il neo assessore Rosalia Ventimiglia, 52 anni, ha fatto visita presso la redazione del nostro giornale per incontrare la squadra di giornalisti, grafici e fotografi che vi lavorano. La Ventimiglia, seppur non abbia ancora ricevuto ufficialmente le deleghe, si occuperà di politiche sociali, giovanili, pubblica istruzione, sport, spettacolo e associazionismo. A lei abbiamo rivolto alcune domande.

La vittoria a primo turno era un risultato che si aspettava?

«Sì. Durante la campagna elettorale incontravamo tante persone e il sì detto era un sì sentito, sincero. La risposta era assolutamente positiva. Abbiamo incontrato giovani, commercianti, siamo stati in periferia, abbiamo ascoltato associazioni e ci siamo dedicati alle borgate. Ricordo che vedevamo sincerità e non pro forma».

In questa competizione per le amministrative la Democrazia Cristiana non ha messo il simbolo ma ha poi ringraziato tutti per il risultato elettorale. E non sono mancate polemiche. Lei è un esponente di questo partito: come stanno le cose?

«Sono un dirigente nazionale della Democrazia Cristiana. In principio il progetto su Castelvetrano nasceva col simbolo della DC ma poi, per questione di opportunità politica, quando nel centro destra non si riusciva bene a fare sintesi sulla figura di Giovanni Lentini, noi DC a Castelvetrano abbiamo pensato che quella fosse la persona giusta. Lentini era sostenuto da una lista civica e abbiamo ritenuto di creare una lista civica con valori e idee della DC ma non era il partito col simbolo. Molti partiti sono usciti, poi rientrati, non sono mancate le polemiche spesso dettate dalla cattiva informazione, ma tutto questo è nato per semplice opportunità politica. Solo successivamente gli altri partiti si sono uniti perché comunque ci si è resi conto che i progetti erano comunque comuni alla DC. Quando il centro destra non convergeva sul nome, noi abbiamo pensato al sostegno di un progetto civico, sostenendo quello di Giovanni Lentini perché sentivamo che era quello che la città voleva. Abbiamo sostenuto un candidato civico e questo a sua volta era sostenuto da partiti da centro destra».

Secondo lei di cosa ha bisogno, in prima battuta, Castelvetrano?

«Una guida autorevole, non autoritaria. Ha bisogno di una Giunta compatta, espressione di competenza per settore e anche di un consiglio comunale che si stringa attorno al sindaco nella maggioranza assoluta che ha bisogno di essere amministrata, considerando che anche la scelta degli assessori è fondamentale. Della vecchia amministrazione porteremo avanti ciò che è valido e iniziato. Non tutto ciò che è stato è sbagliato, e non tutto ciò che verrà sarà giusto. Dove c’è da costruire l’impronta sarà Lentini».

I prossimi 100 giorni di amministrazione: quale impegno può prendere nei confronti dei cittadini di Castelvetrano?

«I prossimi giorni saranno difficilissimi, perché troviamo un apparato amministrativo che va orientato con la nostra impronta. Troviamo cose che vanno finite e un bilancio di previsione non approvato, così come in molti comuni siciliani. Se non diamo i giusti strumenti per poter lavorare troveremo 100 giorni di tanto e durissimo lavoro da dividere tra assessori e consiglieri che, ad oggi, sono in numero ridotto. Il nostro impegno prioritario è l’approvazione del piano unico di urbanizzazione e, soprattutto, un inizio di anno scolastico più sereno, con i plessi scolastici che necessitano di manutenzione. E poi, sicuramente, mettere in risalto i servizi per alunni con difficolta, questo da fare quasi immediatamente con inizio dell’anno scolastico. Quindi pianificare. Dobbiamo porre un’attenzione particolare alle borgate e proveremo a programmare, in funzione alle finanze disponibili, per dare un segnale di speranza al cittadino, ma soprattutto la pulizia straordinaria e la manutenzione delle borgate attraverso la richiesta di un aiuto alla Regione siciliana».

Essere donna con carica di assessore ha più lati favorevoli o sfavorevoli?

«Il fatto di essere donna mi aiuta per la visione di dare spazio alle pari opportunità e condividere il processo amministrativo con la cittadinanza. È mia intenzione creare una consulta per la disabilità e mettere le associazioni in rete, dare un contributo fattivo. D’altronde noi donne nell’organizzazione riusciamo a gestire casa e figli e siamo abituate ad organizzare in maniera molto più fattiva il nostro tempo. Il potere organizzativo della donna è, quindi, un lato favorevole per un’amministrazione. Non percepisco attualmente lati sfavorevoli; non credo nelle quote rosa perché penso che le donne debbano andare avanti per capacità e non sicuramente per essere appartenenti ad un altro genere».

Quale approccio l’Amministrazione intende intraprendere con gli organi di comunicazione, considerando che oggi l’informazione on line è fondamentale per rapportarsi alle persone?

«Abbiamo un problema di risorse economiche e non penso che questa amministrazione possa concedersi un addetto stampa almeno che qualcuno non voglia intraprendere questo iter in maniera gratuita. La comunicazione è importante e a breve verrà istituito un regolamento per creare una pagina social ufficiale sui social per divulgare notizie. I blog ci sono stati vicini in campagna elettorale così come le testate, e ci rendiamo conto dell’importanza della comunicazione. È fondamentale e questa è una cosa che contesto alla vecchia amministrazione: la poca comunicazione di tutto ciò che veniva fatto, perché il cittadino vuole sapere ed è un suo diritto e deve essere informato. Spero tanto in un’informazione corretta».

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Patrizia Vivona