“Io cerco di reclutare nuovi affiliati nelle migliori università del mondo, tu cerchi ancora in mezzo alla strada quelli che fanno BAM BAM”.

Con questa parole, pronunciate da un indiziato, ritenuto appartenere a Cosa Nostra, si comprende come le organizzazioni criminali siano pericolose anche senza azioni di alta visibilità. Lo sa molto bene il Capitano Davide Colangeli, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Castelvetrano, che negli scorsi giorni ha ricevuto un prestigioso riconoscimento a Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze, durante il XXV Vertice Antimafia, organizzato dalla Fondazione Antonino Caponnetto.

Il giovane ufficiale ha catturato l’attenzione dei presenti parlando di come i fenomeni mafiosi stiano mutando negli ultimi anni: “Per riuscire davvero a raggiungere risultati – ha detto il Cap. Colangeli – è fondamentale dotarci di strumenti sociali ed educativi. In alcune realtà difficili la scelta più semplice è la scelta più allettante, cioè essere arruolati nell’organizzazione criminale del posto. Per raggiungere questo nostro sogno bisogna manifestare un senso di responsabilità a ogni livello”

Colangeli, che si trova a Castelvetrano da circa 2 anni, ha ricevuto il premio “Sbirro 2018” in una location poco distante da un luogo simbolo per la lotta alla mafia. Nella notte fra il 26 e il 27 maggio 1993, tramite l’esplosione di un’autobomba in via dei Georgofili a Firenze, Cosa Nostra ha messo in atto un attentato terroristico che ha causato la morte di 5 persone ed il ferimento di altre 48. Riportiamo di seguito il VIDEO dell’intervento del Capitano.

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