Da giugno scorso è stata attivata la procedura di modifica dello Statuto comunale di Campobello di Mazara in alcune sue parti. Tra queste la Giunta municipale guidata dal sindaco Giuseppe Castiglione ha proposto di cassare il terzo comma dell’articolo 8 ter dello Statuto, che così recita: «Riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, e quindi, la cui gestione va attuata attraverso gli art. 31 e 114 del D.Lgs n. 267/2000». La modifica dello Statuto dovrà ancora passare al vaglio del consiglio comunale ma i consiglieri di minoranza (Simone Tumminello, Tommaso Di Maria, Isabel Montalbano, Carla Prinzivalli, Liliana Catanzaro e Giuseppe Fazzuni), però, hanno sollevato il rischio che quanto proposto dall’Amministrazione comunale potrebbe comportare, ossia la cancellazione consentirebbe di privatizzare il servizio pubblico dell’acqua, «nonostante il popolo italiano, al referendum del 12 e 13 giugno 2011, ha manifestato la propria contrarietà alla privatizzazione dell’acqua pubblica». Lo stesso rischio nutre la locale sezione del PD col suo segretario Baldo Stallone.

I cittadini, però, rispetto a quanto deciso possono presentare osservazioni entro il termine del 10 agosto. Ecco perché, proprio il gruppo di minoranza e il PD hanno attivato una raccolta firme per dire no alla privatizzazione dell’acqua pubblica, alla cancellazione del comma 3 dell’art. 8Ter – diritto all’acqua – dello Statuto comunale, alla cancellazione che consentirebbe di privatizzare il servizio pubblico dell’acqua. I punti di raccolta firme sono stati attivati da sabato 3 a martedì 6 agosto in piazza Favoroso a Tre Fontane e da mercoledì 7 a venerdì 9 nell’ex piazza mercato di Torretta Granitola.

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