infermieri«Se sulla carta la dotazione organica sembra essere in regola, sul piano funzionale ed effettivo non risponde affatto alla realtà e genera malumore nel personale, per questo va rivista l’intera situazione». La denuncia arriva da Salvatore Giacalone, referente provinciale del sindacato Nursin up, che in una nota inviata tra gli altri al commissario straordinario dell’Asp Fabrizio De Nicola evidenza la carenza di infermieri, operatori socio-sanitari e ausiliari socio-assistenziali negli ospedali Sant’Antonio di Trapani, Paolo Borsellino di Marsala e Vittorio Emanuele II di castelvetrano.

Di fatto – spiega Giacalone – negli anni è venuto meno il personale impiegato nelle varie Unità operative. Molti colleghi, infatti, per sopravvenute necessità personali o fattori patologici sono stati riassegnati in altri servizi dell’azienda non più rispondenti alla funzione per cui sono stati assunti, così oggi assistiamo a carenze di personale nelle Unità operative complesse e semplici.

Gli infermieri, gli operatori socio-sanitari e gli ausiliari socio- assistenziali rimasti sono diminuiti talmente che è impossibile per loro effettuare il periodo di ferie estive previsto per contratto, i riposi settimanali e quanto altro è previsto quale diritto di un lavoratore.

Il sindacalista chiede all’Asp oltre che la rivisitazione del numero del personale effettivo previsto nella dotazione organica anche di quello presente in ogni Unità operativa complessa e semplice degli ospedali di Trapani, Marsala e castelvetrano. Inoltre domanda che gli venga illustrata l’attuale situazione in modo da potere valutare “possibili soluzioni alternative ma soprattutto risolutive».

Ricordiamo – prosegue Giacalone – che l’Asp ha provveduto ad appaltare alcuni servizi esterni come quelli di pulizia e logistica ospedaliera che dovevano affiancare il personale ausiliario socio-assistenziale e operatore socio-sanitario per renderlo libero per altre mansioni. Di fatto ciò non ha dato i risultati sperati perchè in molti sono stati sempre impegnati ad eseguire quei lavori che dovrebbero essere di esclusiva competenza degli appaltatori esterni. In questo modo il personale ausiliario non è sempre disponibile a coadiuvare l’infermiere che non è in grado di mettere in pratica le sue vere potenzialità professionali. La conseguenza è che le Unità operative complesse e semplici non sono più in grado di operare al 100% con personale del comparto.

Margherita Leggio
per La Sicilia

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