AUTORE. Redazione
A Castelvetrano c’era un ragazzo, bello e bravo; si chiamava Valerio. Apparteneva ad una famiglia che non gli faceva mancare niente, neanche il superfluo. Il padre lavorava fuori sede per tutta la settimana; la madre lo seguiva e lo educava con tutti i sani principi di una buona educatrice.
Frequentava il Liceo, quello dell’irruzione dei C.C. Ma fuori dalla sua Scuola e fuori dalla porta della sua casa c’era chi voleva che Valerio deviasse dai sani principi che gli venivano insegnati a scuola ed in famiglia e, di nascosto da chi voleva il suo bene e si impegnasse per questo con sacrifici e devozione, consumasse droga.
Perché l’incasso di quella droga avrebbe permesso ai suoi compagni già deviati di avere qualcosa di Valerio che loro non avevano, perché a chi quella droga la spacciava per professione avrebbe consentito di “campare” senza il peso del lavoro, perché a chi la importava dal mercato internazionale del malaffare serviva per affermare il suo potere e gli permetteva di finanziare illegalità e crimini di ben altra portata.
A 16 anni Valerio rubó il primo gioiello alla madre per procurarsi i soldi per le canne sue e dei suoi amici. Perché lui era generoso con gli amici e non pensava solo a se stesso. Qualcuno compró quel piccolo gioiello e gli dette i soldi per le sue “innocue” canne. A vent’anni fu arrestato perché era andato a procurarsi 1/2 chilo di Maria, come la chiamate voi ragazzi, dando un nome familiare a ciò che le famiglie le rovina; tutta quella roba non gli serviva per spacciare; lui l’aveva presa anche per gli amici, perché lui era “generoso” e voleva che tutti i suoi “fedeli” amici godessero dello stesso suo piacere.
Sono trascorsi 10 anni. Durante questi 10 anni Valerio si è procurato decine di migliaia di euro, rubandoli alle attività di famiglia. Ha provato droghe di tutti i tipi. È stato arrestato due volte; la sua casa di onestissimi lavoratori, di gente rispettosa della regole del vivere civile è stata violata da un’irruzione dei ROS e le conseguenze morali e materiali per quella famiglia avrebbero potuto essere devastanti se non fosse stata dotata di una granitica corazza di moralità, di regole ferree dalle quali il malaffare è stato respinto.
Valerio è stato allontanato da Castelvetrano 15 mesi fa e sta cercando di rifarsi una vita con un lavoro onesto, aiutato dal fratello che i suoi problemi non li ha mai avuti.
Cominciando con quelle “innocue canne” Valerio ha perso 10 anni della sua vita, ha compromesso il suo futuro ed ha obbligato la sua famiglia a sopportare tanti dolori e tanti danni materiali.
Prima di rispondere alla Dottoressa Mattozzi, caro Agostino, medita su quello che ti ho raccontato. Con sincero, paterno affetto.
Antonio
13 Marzo 2016 | Redazione | CONDIVIDI SU FACEBOOK |
Fossi nei panni dei genitori di tale agostino, mi curerei di dare una bella raddrizzata a questo ragazzo dalle idee strane. I ragazzi non vanno difesi sempre e ad ogni costo perché si rischia, come in questo caso, che non capiscano nemmeno di aver torto e che non siano in grado di diventare uomini con le proprie responsabilità. Che la famiglia e il ragazzo meditino, seriamente.
Buongiorno, dopo aver letto l articolo, conoscendo probabilmente il “Valerio” in questione, vorrei esprimere la mia opinione Dott.ssa Mattozzi.
Innanzi tutto io, come moltissime altre persone, sono stato consumatore di cannabis per ben 13 anni, e ne ho fumata davvero tanta eppure NON HO RUBATO GIOIELLI A MIA MADRE PER COMPRARLA, e me ne compravo tanta e mi creda che gli spacciatori, quando compri l erba o altre tipologie di droga, se non le compri da sconosciuti, te la vendono anche a credito.
Questa è la realtà dunque l esempio che lei ha citato in questo articolo mostra pienamente una descrizione del suo pensiero arcaico e negativo riguardo la cannabis.
Non tutti sono Valerio, non tutti siamo uguali, non tutti siamo Bob Marley.
Penso che un ragazzo di 13 anni, se è stato cresciuto con dei sani principi e con la consapevolezza del pericolo, possa fare ciò che fanno i ragazzini della sua età.
D altronde lei mi sta dicendo che chi fuma lei canne è un ladro o perde la consapevolezza della ragione.
Si sbaglia.
Le canne non danno dipendenza, io dopo 13 anni ho smesso così senza deciderlo e senza accorgermene, non mi andava più e stop.
L alcool da dipendenza, il tabacco da dipendenza (infatti fumo ancora sigarette).
Le canne chi se le fa le fa con filosofia con spirito e con consapevolezza perché mi creda se uno come scopo ha lo sballo e basta allora non va a comprarsi due canne ma si compra un grammo di ketamina o di speed o di md o di coca. Quelle sono le droghe pericolose, dove il rischio di subire danni cerebrali è altissimo in quanto vengono tagliate con sostanze nocive.
Si, anche la marijuana viene tagliata ma mi creda non quella Siciliana… al massimo in quella siciliana ci mettono un po di ammoniaca per la conservazione.
Ma vogliamo parlare di cosa mettono nei cibi che lei compra al supermercato ?
Insomma da qualunque lato lei voglia affrontare il discorso sulla canapa avrà sempre torto.
Ci sono centinaia di tipologie di canapa, è una pianta resa illegale dal proibizionismo, lei beve? Sa che durante il proibizionismo l alcool era illegale ?
Infine quello che vorrei capire è : se un domani fosse legale l uso di canapa lei avrebbe la stessa ideologia ? Prenderebbe l esempio di Valerio ancora ? Oppure mi parlerebbe di chi invece tutto ora fuma canapa non ha mai venduto gioielli della famiglia ha sempre lavorato e tutto ora lavora ?
Oppure vogliamo parlare di cose più serie ? Arresti amo politici corrotti, poliziotti corrotti, proprietari terrieri che prendono i giovanissimi in nero, anzi datori di lavoro che sfruttano in nero i giovanissimi, vuole che continuo ? Li a Castelvetrano siete pieni di problemi e di persone che meritano di andare in galera e di sicuro non sono 2 ragazzini che vogliono evadere da quella merda con 4 spinelli.
Ecco uno dei tantissimi casi che porta ad una innocua canna. Tutti a criticare l’operato delle forze dell’ordine quando invece dovremmo essergli grati. Grati per fare bene il loro mestiere in questa difficile realtà, dove tutti sanno di tutto e pensano di potersi permettere di criticare la qualsiasi. Io sono più tranquillo di sapere che le forze dell’ordine vigilano sui miei figli!! Leggo di genitori indignati per l’operato delle forze di polizia, tipo: “Hanno scoperto l’acqua calda che nelle scuole i ragazzi si fanno delle innocue canne” “che questo paese non offre nulla e perciò si rifugiano in qualche innocuo spinello”. Nessuno vuole essere o fare il moralista, ma insegniamo ai nostri figli quali sono i veri valori!!! Indiriziamoli sempre e comunque a vivere nella LEGALITÀ… Spesso sento parlare dell’assenza dello Stato (e non posso non essere d’accordo) ma quando lo Stato è presente dobbiamo riconoscerlo. Un plauso grande ai Carabinieri di Castelvetrano, che sicuramente non si sono svegliati una mattina cosí tanto per fare qualcosa. Sono disgustato da quelli che li difendono facendo paragoni vergognosi. “PERCHÉ NON VANNO A CERCARE I PESCI GROSSI” ECC ECC. Non ci avete pensato neppure un attimo che magari siano stati alcuni stessi genitori preoccupati per i propri figli a chiedere questo tipo di controlli??? Se non vi va bene vivere nella LEGALITÀ, trasferitevi in qualche Stato dove tutto ciò è possibile.
Madonna quanto bigottismo, così mai e poi mai riuscirete a comunicare con i giovani!
Ma proprio niente cambia in 50 anni?
Quoto in pieno Francesco. So di cosa parlo, e sono riuscito dopo la mia giovinezza, ahimè ormai molto lontana, a costruirmi un futuro malgrado abbia anch’io per anni consumato marijuana, senza rubare ne gioielli ne altro e fumando sempre in generosa compagnia (niente paura, non faccio nomi;-)). Semplicemente, sono stato più fortunato e le forze dell’ordine non mi hanno …beccato. Fossi finito anch’io in galera per merito delle forze dell’ordine, ora probabilmente non sarei qui. Perciò, sinceramente non saprei chi avrebbe bisogno di meditare.
@Francesco, il pensiero che fumando la droga di Stato legale, andassi ad arricchire chi non merita affatto, mi ha portato a smettere anche con le sigarette, poi come saprai, il tabacco anche se legale è il più stupido dei vizi, dai smetti ;-)
Come già scritto, quanto bigottismo e quanta confusione tecnica sulle droghe.
https://www.castelvetranoselinunte.it/smettiamola-dire-si-tratta-due-innocue-cannette-lass-mattozzi-replica-ad-agostino-alagna/79975/#testoarticolo
Sig. Saro per sua grandissima fortuna Agostino non è suo figlio. Complimenti Agostino per quello che hai manifestato con grande intelligenza e responsabilità.
Francesco
Non ho scritto io la storia di Valerio e fino a qualche momento fa non avevo nemmeno capito a chi si riferisse.
Beh che dire?! Lei pensa di essere stato bravo a farsi le canne e pensa di essere bravo perché è riuscito a controllarne l’uso … Io ovviamente non condivido il suo pensiero e, per lavoro, ho visto più di un “Valerio” iniziare con quelle e finire ad altro… E mi spiace ma la contraddico con cognizione di causa dovuta alla mia professione sulla questione “mariuana siciliana non tagliata” ; lì si sbaglia .
Inoltre nonn tutti hanno un autocontrollo tale da poter dominare la dipendenza.
Lavoro nero, mafia e corruzione sono tante altre bestie nere della nostra società ma non condivido il suo fare una graduatoria di cosa sia più o meno grave ….
Ritengo solo doveroso per il ruolo che rivesto intervenire urgentemente sulla questione droga a scuola cercando, ove possibile e con ogni mezzo lecito, di arginare il fenomeno.
Caro Antonio, questa che hai raccontato è la storia di un ragazzo debole, con pochi buoni principi e soprattutto abbandonato dai suoi genitori. Se tutti i ragazzi che al liceo si sono fatti una canna fossero diventati tossicodipendenti e spacciatori allora …. addio mondo.
Leggo da qualche giorno i commenti pubblicati riguardo ai fatti del Liceo Cipolla e, in tutta franchezza, sono stupito da finti moralismi sia delle persone che giustificano o tollerano l’uso delle droghe leggere, sia delle persone che ne deprecano il consumo.
Ho un’età per la quale potrei anche essere nonno ed ho vissuto la mia adolescenza in una grande città, in un’epoca nella quale i ragazzi si “bruciavano” la vita nella peggiore delle maniere. Non mi sento nelle condizioni di giudicare nessuno ma tutto ciò che orbita attorno alle sostanze stupefacenti mi fa davvero paura.
Ho però notato che nelle parole di chi ha scritto sinora in proposito c’è sempre un motivo di sottofondo: “l’evasione da un ambiente socio/culturale che non offre nulla …”.
Ritengo che i figli (e lo dico perchè ne ho anch’io) sono frutto delle famiglie di cui fanno parte e, per tale ragione, sono convinto che non si possano addebitare ai ragazzi tutte le responsabilità delle loro colpe e dei loro errori. Il modello di vita che le persone della mia generazione ha offerto alla gran parte dei giovani è fondato sul più sfrenato egoismo, che giustifica qualsiasi mezzo per raggiungere lo scopo e che non considera le necessità ed i bisogni degli altri, né dei familiari né delle persone del proprio ambito sociale. D’altro canto, leggere che “la città non offre nulla, … per evadere, ecc” mi fa pensare a ragazzi che hanno tanto, troopo tempo da perdere, che non sanno come impiegare per loro o per altri e che pur di non impegnarsi in nulla (perchè comporta fatica) preferiscano “assopirsi” con l’effeto delle sostanze e trovarsi adulti senza un progetto. Concludendo, noi adulti non siamo nelle condizioni di giudicare e non possiamo sgravarci delle nostre responsabilità ma i giovani devono assolutamente comprendere che il futuro se lo devono costruire e guadagnare con l’impegno e con la resposabilità, magari sfruttando le proprie passioni o le capacità che ciascuno di essi saprà senz’altro evidenziare. Un po’ del loro tempo dedicato agli anziani (magari i proprio nonni), ai ragazzi meno fortunati, ai malati, alla politica,… a qualsiasi impegno il cui risultato li lasci stanchi ma soddisfatti di aver fatto qualcosa da soli (e bene) potrebbe davvero fare la differenza.
E quali sarebbero i mezzi leciti per arginare il fenomeno?
La repressione e lo schedare penalmente chi, per caso, in quel preciso istante si trovasse in possesso di marijuana, rovinando il futuro di giovani normali che stanno attraversando un periodo durante il quale consumano un tot x di marijuana?
Si faccia venire una botta di genio, perché con la repressione il problema della marijuana non lo ha mai risolto nessuno.
More over, viene il sospetto che pur di non colpire i produttori e i grandi spacciatori (da 10K in su, perché quelli sono quelli che si arricchiscono) si preferisca, perbenisticamente, gettare fumo negli occhi di genitori e società altrettanto bigotti.
Marijuana tagliata? Ma di cosa parla poi? Di marijuana o di hashish? Io non vedo un fiore di marijuana da più di un ventennio visto che non ne nutro interesse, ma magari la marijuana la si può trattare con pesticidi prima e conservanti dopo, ma tagliarla con che? Con la lattuga? Il prezzemolo?
Forse Lei si riferisce all’hashish, be quello sì che non sai mai con cosa venga “tagliato”, infatti io da giovane non ho quasi mai fumato hashish ma solo marijuana. E infatti anche questo sarebbe un argomento per la legalizzazione, o in alternativa, la messa fuori legge di tabacco e super alcoolici.
Franko e co. Forse noi non siamo mai stati beccati perché abbiamo avuto l’accortezza di non fumare a scuola o durante i propri “doveri” (scolastici e non) ma durante le ore di libera uscita della sera, che ciascuno spende come meglio crede.
Il proibizionismo è una cosa brutta ed è la causa di un enorme giro di danaro del malaffare ma le cose stanno cambiando anche in Italia.
Erba libera, senza dubbio, ma allo stesso tempo rispetto assoluto per l’istituzione SCUOLA.
Le due cose non sono associate, i ragazzini di oggi sono sempre più menefreghisti, oggi vedo cose che quando ero ragazzino io non esistevano o erano piccole macchie. Non penso la causa siano le canne..
Educazione non è solo quel che padre e madre ti inculcano, è anche scuola, è anche la compagnia di uscita, gli amici, il giro giusto di conoscenze, questo insieme ti insegna a discernere tra ciò che è giusto, ciò che si deve fare e ciò che è da evitare.
Vi voglio bene
Dire che chi fuma qualche spinello da giovane diventerà in futuro tossicodipendente è come dire che ci gioca con le pistole giocattolo da bambino diventerà da adulto un pericoloso criminale! Fortunatamente non mi risulta sia così…..
Legalizzare, questa è la vera sfida. Come si fa con l’alcool, sostanza killer su cui nessuno apre bocca.
Caro francesco, dimostri conoscenza della tematica ampia, approfondita e ben articolata; La struttura del discorso è schematica,ma nel complesso organizzata; la sintassi corretta, con qualche imperfezione; Il registro linguistico e il lessico sono complessivamente adeguati, anche se l’eccessivo uso di interrogative, sia dirette che retoriche, lasciano qualche dubbio.
Bravo continua così e sarai modello di vana retorica.
La vera verità e che abbiamo perso del tutto il concetto dei ruoli, se un episodio del genere fosse accaduto a me, nel momento in cui io ero a scuola anche senza aver fatto nulla,mi sarei beccata mio padre alle costole per sei mesi di fila in qualsiasi ora della giornata, finche’ non si accertava personalmente che davvero io non c’entrassi nulla…altro che scrivere lettere su castelvetranoselinunte!
Caro “Antonio” il racconto narrato è quello di tanti genitori e/o famiglie che hanno subito in silenzio la devastazione di avere un proprio caro tossicodipendente e certamente anche “Valerio” pensava che una cannetta non avrebbe potuto arrecare nessun nocumento, peccato che così non è stato. Ciò detto non tutti i giovani che fanno uso di sostanze stupefacenti saranno tossicodipendenti, ma certamente in questo momento poiché vietato dalla legge, non andrebbe fatto se si crede nelle istituzioni del nostro paese, ma è chiaro che il rappresentante dell’istituto è in distonia con le stesse preso da un “delirio di onnipotenza” che oramai investe i giovani di quella età, convinti del fatto di essere depositari delle verità e di non necessitare di consigli, suggerimenti, critiche, da parte di alcuno, che quelle stesse esperienze le ha vissute e dunque ne parla con cognizione di causa.
Ma un dato è davvero VERGOGNOSO nell’intera vicenda e segnatamente che oltre 1000 soggetti hanno pigiato il tasto “mi piace” sulle esternazione del rappresentante di istituto, condividendo il suo contenuto e dunque mi sorge spontanea una domanda ma sapete che lo spaccio di sostanze stupefacenti alimenta la criminalità organizzata/la mafia, o no? Se la risposta dovesse essere negativa, cioè non avevate riflettuto su ciò spero che da oggi smettiate (principalmente per la Vostra salute) se invece dovesse essere positiva, dunque avete contezza di ciò, cosa venite a fare ai cortei della legalità, contro la Mafia, quando voi contribuite ad alimentarla.
Lo capisco che è fastidioso sentire le romanzine, ma dovete augurarvi che ci sia chi ve li fa, perché quando ciò non accadrà più significa che nessuno si interesserà di voi, lasciandovi ad un destino triste e cupo, ancora di più di quello che pensate che vi attenda!! Noi genitori riponiamo su di voi le speranze che un futuro migliore è possibile, ma se le premesse sono queste cè davvero poco da stare sereni. Giuseppe Rizzo
Questo articolo mi ricorda i filmati di propaganda proibizionista che giravano negli Stati Uniti negli anni 30.
(es. https://www.youtube.com/watch?v=bM_vLk1I6G4)
Vivendo all’estero si dimentica facilmente che in patria l’opinione pubblica è arretrata di tre quarti di secolo circa.
Povera Castelvetrano, ancora così intrappolata da queste strutture di pensiero violente e spaventosamente miopi.
Mi auguro ogni giorno che i ragazzi che oggi vivono ancora da quelle parti riescano a non lasciarsi annichilire l’animo da tutte queste grida di colpevolizzazione e che riescano, un giorno o l’altro, a fare un passo decisivo verso una convivenza più umana.
A parte i commenti di persone totalmente incompetenti e sensa un senso logico, penso che il dibattito non è mai costruttivo e non pone le basi per la soluzione di un problema!
La cosa che colpisce dell’articolo sono le tesi che vengono argomentate dalla “dottoressa”, che istruita sul campo, ammette una connessione fra cannabis e altre droghe, ovvero fra sostanze prettamente calmanti e rilassanti e sostanze eccitanti, ossia una il contrario dell’altra; ma secondo le “grandi” menti del nostro territorio il passaggio da cannabis a droghe è qualcosa che si verifica matematicamente.
Un po’ come chi da sempre ha bevuto camomilla e passa al caffè,
Un po’ come chi da sempre la sera per rilassarsi si sdraia su un divano e poi passa all’andare in disco con musica a tutto volume.
Sì in effetti è molto probabile, soprattutto se lo dice un addetto ai lavori.
Le piccole menti che si sono espresse sulla problematica magari non arrivano a pensare che la guerra alla cannabis è solo perché è una pianta scomoda, piena di proprietà, naturale e sfruttabile nei più svariati settori(plastiche,farmacia,costruzioni,locomozione….) che andrebbe a ribaltare la cultura dei combustibili fossili ai quali siete così affezionati; fumarla è solo uno dei tanti usi!
L’unica cosa che dovrebbero rendere illegale è l’ignoranza!
Caro Rizzo la mafia la alimenta uno stato che persegue il proibizionismo laddove 50% degli italiani consuma o ha consumato cannabis..
Il ragazzo che vuole farsi una canna non ha alternative se non l’autoproduzione (per altro anch’essa illegale in italia)
Così la mafia toglie un giro di milioni e milioni di euro allo stato che invece ne spende per proibire una sostanza il cui consumo oggi non si può più arginare.
Con ammirazione per il modo e la serietà con cui i miei compaesani affrontano questa conversazione, a prescindere dal punto di vista.
Peppe