Da lunedì comprare il pane a Castelvetrano costerà di più. E stavolta l’aumento ha messo d’accordo quasi tutti i panificatori della città che hanno sottoscritto un listino comune di prezzi. Si passa dai 2,40 euro a chilo a 3 euro, e anche di più per il pane nero. «Un aumento necessario – spiega il panificatore Vito Barresi – per avere un minimo margine di guadagno». Il costo delle materie prime è aumentato e i panificatori, se dovessero mantenere il prezzo praticato sino a ora, non riescono a guadagnarsi da vivere. C’è grano e farina che hanno fatto registrare un aumento di quasi 40 centesimi e poi il resto dei materiali necessari in un panificio: carta, involucri in plastica (il principale produttore è la Cina che, a sua volta, ha quasi raddoppiato i prezzi). «Siamo con le spalle al muro – confessa Barresi – non praticando l’aumento significherebbe lavorare per perderci».
La scelta è stata condivisa da quasi tutti i panificatori di Castelvetrano. Sul foglio dove stanno firmando per accettare il nuovo listino prezzi, su 32 panificatori solo in due non l’hanno ancora fatto. «Se aumenta il prezzo del pane, bene primario, si grida al lupo al lupo però poi non ci accorgiamo che compriamo gomme da masticare a 60 euro al chilo – dice il mugnaio Filippo Drago – l’aumento del costo del grano è il giusto riconoscimento nei confronti dei coltivatori, categoria che in pochi guardano ma che sta alla base di tutta la catena. E non solo: se per un attimo pensiamo al lavoro pesante del panificatore potremmo giustificare con oculatezza l’aumento del prezzo del pane, senza poi lamentarci troppo».
L’aumento del pane a 3 euro al kg mi sembra ingiustificato dall’aumento del prezzo del grano, tenuto conto che la farina è aumentata si ma di 18 centesimi al chilogrammo mentre il grano viene venduto sulla piazza a 45,7 centesimi/kg (quotazione del 20/09/2021) mentre agli agricoltori viene pagato molto meno.
I sacchetti di plastica e la carta ad oggi non hanno subito aumenti sostanziali, tali da giustificare il prezzo di 3 euro /kg, considerando che, oltretutto, si tratta di un bene di prima necessità e non di bubble gum.
La gomma da masticare è un capriccio il pane NO, inoltre non c’è paragone con la proporzione peso/quantità
Abituati a guadagnare tanto, i panificatori non vogliono incassare un pò di meno. Che paghino i consumatori!. Sarebbe interessante sapere
quanto di questi aumenti andrà realmente in tasca ai primi della filiera, cioè gli agricoltori