Pubblichiamo di seguito la lettera aperta di Graziella Zizzo, psicologa e psicoterapeuta di Castelvetrano che illustra la condizione sociale della nostra comunità.
AUTORE. Altre FontiLa rabbia e l’indignazione nei confronti della stampa e delle numerosissime trasmissioni televisive contro Castelvetrano, indignazione che anch’io, come tanti altri cittadini onesti, pienamente condivido, a mio avviso non è assolutamente dovuta dal ritenere stampa e TV cause della gravissima situazione in cui ci troviamo.
Le cause, che hanno radici profonde, vanno ricercate in vari fattori strettamente interdipendenti ed intrecciati fra di loro: la collusione fra mafia e politica ormai da tempo presente in tutto il nostro paese al nord come al sud, ma che a Castelvetrano ha raggiunto livelli di particolare gravità tanto da essere commissariati; una diffusa inciviltà che si evidenzia in tanti comportamenti e gesti quotidiani; l’incapacità di valorizzare un territorio che per bellezze naturali, architettoniche ed archeologiche, potrebbe renderci ricchi ed orgogliosi e che invece continuamente mortifichiamo; la massiccia evasione fiscale da poco denunciata che immagino sia però in gran parte dovuta non al singolo cittadino, ma a commercianti ed aziende che hanno potuto evadere grazie alla copertura che per anni l’apparato burocratico e la classe politica avranno loro elargito ; la mancanza di un progetto di sviluppo.
La rabbia e lo sdegno contro stampa e tv, contro quella che da più parti è stata considerata enfasi mediatica eccessiva, dipendono dalla considerazione che quello a cui stiamo assistendo non è giornalismo ma “cretinismo” e non mi riferisco naturalmente al denunciare la mafia laddove esiste ma ai metodi utilizzati e agli obiettivi perseguiti: fare scoop infangando una intera Comunità piuttosto che individuare e denunciare chi veramente è responsabile della condizione in cui ci troviamo, intervistare esclusivamente l’uomo della strada e non rappresentanti significativi della nostra Comunità che ne potrebbero fornire un’analisi illuminante, volere dimostrare intervistando il primo che passa a cui porre domande del tipo “Lei conosce Messina Denaro ?” oppure “ Anche lei evade le tasse?”, che siamo tutti mafiosi buzzurri ignoranti ed impauriti.
Farsi fotografare con un cartello RIDICOLIZZARE DENIGRARE ETICHETTARE UMILIARE.. serve solo a gettare ancora di più nella disperazione un paese già esausto, piegato da una emergenza dopo l’altra. Abbiamo bisogno di trasformare la nostra indignazione contro chi finora ci ha amministrato e contro la gogna mediatica che ci ha preso di mira, in voglia di riscatto. Abbiamo toccato il fondo e adesso occorre un colpo d’ala. Occorre che anche chi in tutti questi anni si è tenuto lontano dalla politica per disillusione e repulsione, oggi dia il suo contributo ad una rinascita della nostra città con idee e progetti.
Occorre che la parte migliore di questo paese si svegli , uscendo dal proprio microcosmo : Il mio lavoro di psicoterapeuta mi porta costantemente a contatto con un disagio diffuso e crescente che colpisce oggi anche i bambini e gli adolescenti, segnali che testimoniano non solo della crisi della famiglia che è sotto gli occhi di tutti, ma anche di una Comunità sofferente. Ma allo stesso tempo mi da modo di toccare con mano quante risorse positive, quanti talenti, quanta gente bella, quante iniziative importanti vengono portate avanti dalle nostre Scuole. Dovremmo credere di più in noi stessi uscendo dall’ individualismo e da quel senso di impotenza molto siciliano che paralizza e che ci fa credere che “tanto niente potrà mai cambiare! “.
Credo che un fermento generativo sia già in atto: lo si evince dalla nascita dei tanti gruppetti che stanno sorgendo uniti dalla voglia di fare qualcosa per Castelvetrano. Anche il gruppo di cui faccio parte “Castelvetrano da scoprire” è sorto un anno fa proprio con lo scopo di impegnarci partendo dal nostro patrimonio storico-artistico, dalle nostre bellezze nascoste : Riscoprire luoghi di grande valore ma abbandonati mi sembra possa essere una metafora della rinascita della nostra Comunità che si caratterizza per l’essere impastata di aspetti assolutamente opposti : risorse, anche umane, preziose ma sommerse ed una parte oscura, distruttiva che ha preso il volto della mafia.
La scommessa di impegnarsi per riportare alla luce le nostre risorse migliori può essere appassionante : in ballo c’è la qualità della nostra vita e quella delle nuove generazioni di cui siamo responsabili.Graziella Zizzo
Se le persone o meglio i giovani di oggi che vivono in questa città di Castelvetrano
si fidassero di più dello Stato alla fine si combatterebbe insieme contro i “delinquienti” e non mafiosi
come li definiscono, perchè i stessi delinquenti a secondo la regione in cui si trovano cambiano nome.
I mafiosi dai tempi che furono per fortuna non esistono più, ma il problema e che questi che ci sono ora
sono peggio.
Se l’educazione dopo la scuola partirebbe da un costante controllo anche dai genitori
si riuscirebbe a far nascere un sentimento di società coesa, creando solidarietà tra noi
costriggendo i delinquenti a essere messi alle corde.
Con l’unione tra scuola e genitori nascono due elementi essenziali per far crescere i nostri
ragazzi nella cultura della legalità. La formazione educativa per i giovani parte già dal semplice
combattere del bullismo e del non controllo dei genitori essenteisti costante alle riunioni scolastiche.