Oltre il cancello della via Seggio si attraversa un budello di strada, poche decine di metri, e poi si entra nell’aranceto più grande che esiste dentro la città. Bisogna entrarci dentro per capirne le dimensioni. Di quest’oasi verde ne voleva fare un campo da golf il re dei supermercati Giuseppe Grigoli prima che lo Stato glielo confiscasse. La villa è rimasta uno scheletro di cemento mentre l’aranceto e la dependance sono stati assegnati dal Comune al gruppo scout Agesci “Castelvetrano 1”. Ieri a visitare questo bene è arrivato don Luigi Ciotti. Un fuoriprogramma per il prete del gruppo “Abele” prima di tornare in serata a Torino. È sotto la tettoia della dependance che ottanta scout hanno incontrato il presidente di Libera. Dai più piccoli agli adulti in una conversazione-testimonianza.

Giuseppe Scozzari, uno dei capi scout, ha raccontato la storia del bene confiscato: «Abbiamo trovato tutto ammucchiato al centro del piazzale – ha detto – c’era immondizia, infissi divelti. Solo grazie a tutti gli scout e ai loro genitori siamo riusciti a far rinascere questo posto». Don Ciotti si è detto felice di averlo visitato: «È stata “Libera” a promuovere la raccolta di 1.000 firme per sollecitare la legge per la confisca e il riutilizzo sociale dei beni. Questo qui è il risultato anche di quel percorso».

Ai giovani scout don Luigi Ciotti si è presentato come un uomo «piccolo, piccolo», raccontando la sua storia («la mia famiglia povera si è trasferita dalle Dolomiti a Torino, abbiamo vissuto in una baracca di un cantiere del Politecnico») e ribadendo che «il nostro impegno deve essere anche quello di riportare sulla via buona chi ha intrapreso strade sbagliate». Ai ragazzi don Ciotti ha ribadito il perché del giorno della memoria e del ricordo che quest’anno si celebra il 21 marzo a Trapani. «Ci saremo», hanno risposto gli scout, pronti anche a mettere a disposizione la base di Castelvetrano come punto d’alloggio per altri scout provenienti da tutta Italia.

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