Il percorso intrapreso dall’imperatore carolingio in giro per l’Europa e che in Sicilia ha toccato anche Castelvetrano.
L’itinerario di Carlo V, l’antica strada percorsa dal re spagnolo, inserita tra i percorsi europei per lo sviluppo storico culturale del territorio. In Sicilia, il percorso fa tappa a Castelvetrano che entra ufficialmente a far parte del progetto.
Guarda il servizio di Roberto Chifari per il Corriere della Sera.
AUTORE. Redazione
Carlo V, che essendo un Asburgo ovviamente non c’entra niente né coi Carolingi né con gli Aragona, giunse in Sicilia nel 1535, proveniente da Tunisi. Sbarcò a Trapani, toccò Alcamo ed entrò trionfalmente a Palermo dove il 22 settembre presenziò all’apertura del Parlamento siciliano.
Sin qui la storia.
Raramente ho sentito tante sciocchezze insieme: Carlo V diventa carolingio; Carlo V avrebbe visitato Castelvetrano; addirittura Carlo V confuso con Carlo d’Aragona. Se sono questi quelli che devono condurre il progetto stiamo freschi. Ineccepibile l’appunto del prof. Calcara. Per completare aggiungo che partito da Palermo il 14 ottobre, Carlo V d’Asburgo continuò il viaggio a tappe forzate: utilizzando la via dei monti, l’imperatore pernottò a Polizzi Generosa e a Nicosia, mentre il 17 ottobre il corteo giunse a Randazzo, alle pendici dell’Etna. Attraversando i centri delle fascia jonica messinese, il viaggio trionfale si concluse con l’arrivo di Carlo V il 21 ottobre a Messina, da dove il corteo reale si imbarcherà poi agli inizi di novembre per il continente. Stop. Castelvetrano non c’azzecca nulla.
Potrebbe essere una buona idea far entrare Castelvetrano tra i percorsi europei per lo sviluppo storico culturale del territorio, ma ciò non giustifica le motivazioni riportate dal giornalista Roberto Chirafi. Chi gli ha suggerito le madornali inesattezze storiche menzionate?
– I Carolingi ebbero il massimo splendore con Carlo Magno, prima della fine del primo millennio e non c’entrano niente ne con la Spagna ne con la Sicilia.
Carlo V, Imperatore del Sacro Romano Impero, visse nella prima metà del sedicesimo secolo e non nel nono secolo.
– Carlo V dopo lo sbarco a Trapani raggiunse Palermo facendo soste ad Inici, Alcamo, Partinico e Monreale. Catelvetrano non l’ha visto neppure da lontano.
– Signor Sindaco, sappi che Carlo Magno, Carlo V e Carlo D’Aragona sono tre personaggi diversi, quindi non confonda l’uno con l’altro. Carlo d’Aragona (Tagliavia) da Lei menzionato nel video non era l’Imperatore ma il nostro Principe, due volte Presidente del Regno (Sicilia) e poi Governatore di Milano.
– Infine vorrei sottolineare altre inesattezze che sono state date o dette in altre occasioni.
Non è mai esistita una vera e propria strada dei mulini. In ogni caso cosa c’entravano i mulini con l’Efebo?
La strada che collega la provinciale Partanna-Selinunte con la statale Castelvetrano-Selinunte non poteva essere intitolata Strada dei Prefetti perché è una strada moderna costruita nella metà del XIX secolo.I Prefetti Amari (degni di essere ricordati ma in altri modi) raggiungevano la loro tenuta di campagna dalla ex strada reggia per Menfi che passa da un’altra parte.
Dove si trova Inici?
Perdoniamo qualche errore per la buona venuta di eventi sul territorio.
Ad ogni modo, seppure dopo diversi secoli, nelle vene di Carlo V scorreva sangue carolingio. In merito agli Aragona, lo era la mamma (con le conseguenze che ne derivarono).
Inici è il monte che sovrasta, a sud-ovest, Castellammare. Sul monte esistono ancora i resti del castello che ospitò Carlo V.
Non riesco a capire perché si abbia , in molti, la convinzione che i feudatari di Castelvetrano abbiano causato conseguenze negative per i cittadini e per la città, quando invece è vero il contrario.
Certo, Annibale, alla fin fine siamo tutti figli di Adamo ed Eva. Il vero problema è che il pressapochismo la fa da padrone e non si possono avviare mai progetti seri su scemenze storiche.
Carlo V era un Asburgo, figlio di Filippo il Bello e di Giovanna la Pazza. I carolingi non c’entrano niente, meno che meno Carlo Tagliavia e Aragona, che appartiene a una famiglia siciliana, la quale, tutt’al più poteva vantare una parentela spuria con Federico III. In ogni caso l’itinerario di Carlo V d’Asburgo in Sicilia non toccò neanche per sbaglio Castelvetrano. Inici è la montagna che sovrasta Castellammare, dove esisteva un castello che controllava la via da Trapani ad Alcamo, quella che appunto l’imperatore percorse per andare a Palermo. Quando poi “certi errori” li fa un sindaco – che confonde l’imperatore del SRI con il principe di Castelvetrano, accomunati solo dal nome – un sindaco tra l’altro rappresentante di un consorzio turistico che si intesta un progetto basato sul nulla storico, allora la cosa è preoccupante. Ma capisco che c’è di peggio e allora: Avanti Savoia!
Grazie per il dettaglio e per le vostre personali puntualizzazioni :-)
In merito a Inici, ve l’ho chiesto perché è un toponimo che ho ritrovato anche in provincia di Agrigento durante una ricognizione di diversi anni fa (e non è la Inico di cui si sono appropriati a Menfi).
Scusate la domanda e i 6 anni di ritardo con cui giunge. Se non vado errato Carlo V d Aragona e Pignatelli e Tagliavia è contemporaneo di Carlo I di Spagna e V d Asburgo, ed essendo quest ultimo tra i vari titoli anche re di Sicilia il primo ne era vassallo?