Il 17 aprile Castelvetrano Futura si recherà alle urne e voterà SI per il Referendum sulle trivelle.Vogliamo socializzare il nostro punto di vista ai cittadini castelvetranesi perché, essendo Castelvetrano Futura un movimento civico che ha a cuore il nostro comune e che si è speso, si spende e si spenderà per la crescita del nostro territorio, riteniamo indispensabile ripensare a quella meravigliosa fonte di crescita che è il turismo, le spiagge, i nostri mari.
E’tempo che si capisca di cosa vivere!! E ci dispiace veramente che il Governo inviti a non andare a votare: il riconoscimento della democrazia avviene solo quando conviene!
Il percorso avviato per il referendum nasce a settembre 2015 quando dieci Consigli regionali italiani (Abruzzo, Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna,Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise), hanno presentato ricorso contro il decreto “Sblocca Italia”, proponendo appunto il referendum abrogativo che si andrà a votare il 17 aprile prossimo. Si tratta di un referendum abrogativo, cioè di uno dei pochi strumenti di democrazia diretta che la Costituzione Italiana prevede per richiedere la cancellazione, in tutto o in parte, di una legge dello Stato. Perché la proposta soggetta a referendum sia approvata occorre che vada a votare almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto e che la maggioranza dei votanti si esprima con un “Sì”.
Questa consultazione (battezzata referendum “No-Triv”) è stata richiesta dalle Regioni italiane ed è stata indetta per dare la possibilità ai cittadini di scegliere se vietare o meno il rinnovo delle concessioni per l’estrazione di gas e petrolio dei giacimenti che distano meno di 12 miglia dalle nostre coste. Hanno diritto di votare al referendum tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto la maggiore età.
Votando “Sì” i cittadini avranno la possibilità di cancellare la norma sottoposta a referendum. Sarà possibile votare soltanto nella giornata di domenica 17 aprile, dalle ore 07.00 alle ore 23.00, recandosi presso il proprio seggio elettorale nella città di residenza.
Per la prima volta nella storia repubblicana, però, il Governo ha convocato un referendum nella prima domenica disponibile (convocato 40 giorni prima del voto stesso) per mettere i bastoni tra le ruote, riducendone sensibilmente il tempo a disposizione, a una campagna referendaria che evidentemente lo spaventa.
Continuare ad estrarre le limitatissime risorse di gas presenti nei nostri fondali significa, oltre che continuare ostinatamente sulla via dei combustibili fossili, sprecare denaro pubblico e mettere a rischio ecosistemi ed attività economiche legate al turismo. E’ importante sottolineare inoltre che se al referendum vincesse il Sì, la chiusura degli impianti sarebbe graduale e fondata sulla naturale scadenza delle concessioni, percorso che non causerebbe i tanto millantati effetti disastrosi sull’occupazione.
Il referendum è il momento più alto di democrazia diretta nel nostro paese: i singoli cittadini sono chiamati ad esprimersi direttamente sulla validità di una specifica norma. Votare per esprimere la propria posizione, qualunque essa sia, è di vitale importanza per sottolineare la forza democratica del nostro paese .
Domenica, prima di andare a Marinella o a Triscina di Selinunte , passiamo dal seggio elettorale e facciamo il nostro dovere di cittadini.
Il Direttivo di Castelvetrano Futura
AUTORE. Comunicato Stampa