Territorio

Castelvetrano, i 150 anni di Gentile accendono le polemiche

È vero che Giovanni Gentile fu Ministro della pubblica istruzione ma, secondo l’Anpi (associazione nazionale partigiani italiani), «fu anche il sostenitore e il teorico del fascismo». Da qui, sempre secondo l’Anpi, l’Amministrazione comunale di Castelvetrano sbaglia a celebrarlo «se non vi sia una chiara critica politica rispetto alle sue posizioni». L’annuncio di voler organizzare le iniziative per il 150° anniversario di Giovanni Gentile a Castelvetrano ha sollevato un polverone di polemiche tra Anpi, Amministrazione comunale e Casa Pound. L’incipit a prossime iniziative (non ancore rese pubbliche) è stato dato dall’incarico a Francesco Saverio Calcara, ex docente al Liceo, che a titolo gratuito collaborerà col Comune proprio per organizzare il tutto. Subito la sezione Anpi Castelvetrano-Campobello (presieduta da Giuseppe Favara) è intervenuta: «Se si vuole ricordare il nostro concittadino, lo si può fare con il contributo di tutti, facendo emergere tutti gli aspetti della personalità e del pensiero filosofico di Giovanni Gentile evitando così di cadere in celebrazioni di parte che non rappresenterebbero tutta la nostra comunità».

Il sindaco Giovanni Lentini spiega che la ricorrenza dei 150 anni della nascita di Gentile è «il giusto riconoscimento a un nostro concittadino che è stato tra i più rilevanti filosofi del ‘900 europeo». Per il primo cittadino «ogni tentativo di strumentalizzazione politica si fonda sulla mancata conoscenza del progetto culturale dell’Amministrazione sulle celebrazioni». E Lentini, tramite la sua Fanpage, puntualizza che il fascismo («vi aderì Gentile, legittimandolo sul piano ideologico») è «un movimento politico che molte colpe ha avuto nella tragedia che ha caratterizzato la prima parte del ‘900 europeo, ivi compresa la persecuzione degli ebrei».

Infine, Casa Pound è intervenuta sulla questione a difesa di Giovanni Gentile: «Vilmente assassinato proprio dagli antenati di chi oggi vorrebbe impedire alla sua città natale di ricordarlo e commemorarlo con gli onori che spettano di diritto a un gigante della cultura italiana, conosciuto nel mondo intero. Non provano alcun tipo di vergogna, anche stavolta hanno perso occasione di tacere». Parole rivolte, chiaramente, all’Anpi.

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Redazione