Territorio

Castelvetrano, il CAV compie 25 anni: «Salvare vite è un dono di Dio»

I primi passi all’interno di un garage di via Campobello a Castelvetrano, poi anno dopo anno, l’attività è continuata in diversi posti della città, sino a oggi dove il centro opera all’interno dell’ex mercato del pesce, messo a disposizione dal Comune. Il “Centro aiuto alla vita” di Castelvetrano quest’anno compie 25 anni ed è il tempo del ricordo di chi, tra le fondatrici, ora non c’è più. A partire da Narduzza Gallo: fu lei che spinse Lory Stabile ad aprire un centro d’aiuto alle donne a Castelvetrano dopo l’esperienza di Mazara del Vallo. Quelle otto donne che fondarono il CAV di Castelvetrano hanno tracciato la strada a tante altre volontarie che si sono messe in gioco per salvare le vite. Già, perché le donne che chiedono aiuto al CAV sono in bilico tra abortire e continuare di portare avanti la gravidanza. «Tra chi è venuta qui ricordo una ragazza di 27 anni già con tre figli e nuovamente gravida – racconta Anna Titone, 70 anni, volontaria sin dalla nascita del centro – voleva abortire, ma parlando con lei siamo riuscite a convincerla e ha portato avanti la gravidanza, mettendo al mondo una bellissima bambina».

Chi chiede aiuto al Centro è spesso confusa e le prime domande che si pone sono legate a fattori economici, ossia quelli di non riuscire poi a far crescere bene il bambino. «Noi volontarie rassicuriamo tutte – dice Giuseppina Ampolilla, 68 anni – e ribadiamo a tutte che la vita è un dono di Dio. Grazie al progetto “Gemma” per 18 mesi garantiamo 200 euro al mese a ogni mamma». Chi opera al Centro non viene vista solo come volontaria ma qualcosa di più: «creiamo relazioni, loro ci raccontano, noi ascoltiamo…». Cibo, corredi, passeggini, giocattoli, qualche materasso: al CAV di Castelvetrano una volta a settimana avviene la distribuzione, «ma i nostri telefoni sono accesi 24 ore su 24 – racconta Antonella Martinez, 65 anni – per qualsiasi bisogno noi ci siamo e andiamo anche a casa delle donne che ce lo chiedono». Sono educatrici senza saperlo queste volontarie col sorriso sempre pronto a chi si approccia con loro. «Il nostro pensiero è ai bambini, a una vita nuova che nasce» dice Anna Titone. Il Movimento per la vita gestisce anche “Sos vita”, il numero di telefono dove rispondono i volontari. «Molte ragazze ci chiedono consigli, aiuto, di camminare insieme a loro e noi siamo pronte a prenderle per mano e non lasciarle sole…», spiegano le volontarie che rispondono.

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Max Firreri