Castelvetrano, l’ombra della mafia su un attentato incendiario

I carabinieri indagano su un incendio che, la notte del sabato, ha distrutto tre camion della “Selinunte Srl” di Castelvetrano, una ditta di calcestruzzo di proprietà di due nipoti di Rosario Cascio, l’imprenditore cui lo scorso anno sono stati sequestrati beni per 550 milioni di euro perché ritenuto legato al boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro.


Gli investigatori non escludono che, dietro l’incendio dei mezzi, possa celarsi la rottura di equilibri all’interno di Cosa Nostra nella città nativa del capomafia ricercato.

Rosario Cascio, come Giuseppe Grigoli (condannato la scorsa settimana a 12 anni di reclusione per mafia) è ritenuto il braccio economico – finanziario di Matteo Messina Denaro, oggi indicato dagli inquirenti come il nuovo capo di Cosa Nostra.

(ANSA)

Il Sindaco della città di Castelvetrano, Dr. Giovanni Pompeo, appresa la notizia dell’incendio doloso, scoppiato nella notte tra sabato e domenica a Castelvetrano, che ha distrutto tre camion della ditta della “Selinunte Srl” di Castelvetrano, ha voluto manifestare il suo sdegno: “Condanno con assoluta fermezza il vile attentato che ha colpito l’azienda che opera nel nostro territorio- afferma Pompeo- qualunque sia il segnale che si è voluto inviare e qualunque sia la matrice non posso che rivolgere un accorato appello agli organi inquirenti perché tengano alta l’attenzione in un momento particolarmente delicato, e mi auguro che riescano presto a dare un volto agli autori dell’efferato gesto. Un ultimo appello consentitemi di rivolgerlo ai miei concittadini- conclude il sindaco- perché dalla loro collaborazione possano venire fuori elementi utili alle indagini”

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  • Sempre meglio!!! siamo troppo forti...che dire...se voi che state lì state bene così, buon per voi...Io prererirei emigrare in Burundi anzichè accettare una situazione del genere.

  • Da quello che ho capito non sei più a Castelvetrano, quindi cara Castelvetranese Incavolta hai già perso.
    Il difficile non scappare il difficile è rimanere,e combattere ogni giorno.
    Che dire speriamo che il clima del Burundi ti piaccia, e stai attenta li non la prendono molto bene con chi getta fango

  • Vedi Caro Giuseppe, il problema non è gettare del fango, il problema è quello di parlare da lontano, di criticare chi resta, ed invitare tutti a scappare.
    Per carità la vita ci può portare lontani da casa, per lavoro, per qualsiasi altro motivo, ma sarebbe corretto, più che invitare a lasciare la propria terra, spronare chi è rimasto a combatte e farlo magari sentire meno solo

  • "spronare chi è rimasto a combattere e farlo magari sentire meno solo"
    Ottimo Empedocle.
    Vedi a volte succede che alcuni Siciliani e/o Meridionali in genere quando vanno via trasferendosi a Milano, Genova, Torino etc, si evolvono trasformandosi (penso) per autodifesa.
    Hanno finalmente smesso di essere dei Terrun.

    Mi spiego meglio; credo che il senso d'inferiorita' inoculato da circa 150 anni di balle storiche e'cosi' forte da far disprezzare il posto e la gente che hai lasciato.
    Siamo tutti vittime di una storia che ci ha concesso molto ma che ci ha tolto anche tanto.
    Forza dunque.

    "Il popolo siciliano non deve essere confuso con la mafia. Il popolo siciliano è un popolo forte, popolo che ben conosco, perché negli anni passati, quando ero propagandista del mio partito, ho girato in lungo e in largo la Sicilia. Li ho conosciuti nella prima guerra mondiale i giovani siciliani, con il loro coraggio e la loro fierezza.
    Il popolo siciliano è un popolo forte, generoso, intelligente. Il popolo siciliano è il figlio di almeno tre civiltà: la civiltà greca, la civiltà araba e la civiltà spagnola. È ricco di intelligenza questo popolo. Quindi non deve essere confuso con questa minoranza che è la mafia. È un bubbone che si è creato su un corpo sano."
    Sandro Pertini

  • sono d,accordo con te empedocle, dobbiamo lottare affinche le cose cambino con il nostro contributo personale.tutti noi abbiamo la responsabilità,di fare la nostra parte .occorre un atto di forza ,per cambiare;e,finalmente mostrare di che pasta siamo relmente.per noi e i nostri figli,ci vuole CORAGGIO.Alcuni consigli:curare un poco l,ambiente (pulire d,avanti casa propia e del nostro vicino),cercare di rispettare la segnaletica stradale,non posteggiare come di solito facciamo.Piccole cose ,è vero,ma dobbiamo cominciare a farlo!!! Poi,potremo prendercela con chi ci amministra.

  • Mario appoggio e condivido i tuoi consigli.
    Cominciamo a cambiare noi con gesti quotidiani e civili.
    Diamo l'esempio ai nostri figli e di conseguenza a quelli degli altri, a quelli che ci guardano che sotto sotto apprezzano quello che vedono.
    A poco a poco ci ritroveremo migliorati da questi piccoli gesti di civilta'.

    Qui un mesetto fa ha nevicato, i viottoli che dalla strada portano davanti alle porte di casa erano coperti di neve che poi si e' ghiacciata...ho cominciato a rompere il ghiaccio con la pala, man mano lo ammucchiavo sui lati e alla fine ho buttato del sale per prevenire che la brina ghiacciasse di nuovo. A lavoro finito alzo la testa a fianco a casa mia i due viottoli dei vicini erano coperti di ghiaccio come il mio, mi metto a rompere e spalare.
    Facevo qualcosa per qualcuno e mi sentivo bene.
    Giunto a meta' la vicina esce perche' il rumore della pala che sbatte sul ghiaccio per spezzarlo e' udibile anche dall'interno.
    Esce e mi ringrazia dicendomi che il ragazzo andando a lavoro alle 4 del mattino e ritornando il tardo pomeriggio non aveva ancora potuto metterci mano. Mi offre una bottiglia di vino io gentilmente le chiedo di conservarla per poi berla una sera tutti assieme.
    L'altra porta a fianco appartiene ad una signora divorziata con due figli vado e finisco anche la loro.
    Sono a casa e dopo mezz'ora il ragazzino bussa alla mia porta ringraziandomi da parte sua e della mamma di aver ripulito anche il loro vialetto.
    Credetemi ho ricevuto piu' di quello che ho dato.

  • Perfettamente concorde con il pensiero di Empedocle: troppo facile e scontato lasciare la propria terra per poi trovarsi irrimediabilmente a guardarla da lontano SOLO con occhio critico (ed in questo sito gli esempi sono tanti) o, nei casi più disparati, addirittura arrivare ad odiarla . Non credo che possa essere definita "evoluzione" quella dei siciliani emigrati al Nord o all'estero. Probabilmente gli stessi hanno compiuto un salto qualitativo a dispetto di una terra che offre ben poco ma mi chiedo: se hanno smesso di essere terroni in teoria dovrebbero anche dimenticare, cancellare dalla propria mente e dal proprio cuore la terra natia che tanto li ha fatti patire, non pensate?

  • L,occhio critico è necessario Fabio,ci aiuta a crescere. Non voglio polemizzare ,ci sarebbero tutti i presupposti. Vogliamo crescere,vogliamo migliorare!!! Capisco perfettamente ciò che sente l,amica"castelvetranese incavolata" ,poichè anch,io sono stato tanto tempo nelle Marche.Provavo sentimenti simili ai suoi.sapete per quale motivo?Perchè ho sempre amato troppo questa terra.Qualsiasi cosa di negativo sentivo e sento, mi fà stare veramente male.Ingoglia riportando le parole del nostro presidente Pertini,dice:i siciliani sono ecc ecc.Perdonatemi tutti,io mi sento anche un pò coniglio ed anche un pò vigliacco. Questo è un grande difetto.Ma,non mi sento per niente una vittima.sarebbe troppo facile scaricare la tua attuale condizione sulgli altri. Invece , se io posso fare qualcosa e la faccio questoè buono. Quello che tu hai fatto,caro giuseppe,dimostra che la tesi secondo cui"fare agli altri equivale farlo a noi stessi e siamo più felici" funziona!!!!!!.Questa è la strada giusta da seguire.Naturalmente criticare qualcuno o qualcosa è sempre stato facile in ogni epoca, ma ,avere delle proposte concrete per il bene di tutti è alquanto difficile.Se vi fossero delle proposte socio-politiche serie e sopratutto pratiche sono disponibile

  • Mario come sempre sei un grande!
    Ce ne vorrebbero molte di più di persone come te a Castelvetrano!
    Da Castelvetranese lontano dalla mia città, soffro molto nel sentire queste notizie e nel leggere sui giornali nazionali il nome di Castelvetrano accostato molto, troppo spesso solo alla mafia!
    Ci vuole coraggio è vero, forse è l’unica cosa che ci è veramente mancata fino ad ora!
    Spero di tornare presto a vivere nella mai amata Città!

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