Di azzurro (colore che richiama serenità) c’è solo il nome. Perché dentro Forza Italia a Castelvetrano i rapporti sono diventati poco sereni. Le acque si sono agitate dopo la nomina di Monia Rubbino assessora, nipote di Vito Fazzino, e non accennano a diventare serene. Che Forza Italia a Castelvetrano avesse due anime era già noto ai tempi della campagna elettorale: da un lato amici e simpatizzanti di Toni Scilla, che del partito è il segretario provinciale, e dall’altro l’ala che si rifà al deputato regionale Stefano Pellegrino. L’attuale vice presidente del consiglio comunale Barbara Vivona è l’espressione del gruppo vicino all’onorevole Pellegrino. La nomina di Rubbino (voluta e approvata da Toni Scilla) ha sfasciato i rapporti cordiali tra i due gruppi. Ma, soprattutto, quello che non è andato giù alla Vivona e a Pellegrino è stato lo sgarbo istituzionale subìto, ossia subire la scelta della Rubbino senza aver partecipato a un confronto. La Vivona, ieri in consiglio comunale, ha ribadito di non riconoscere la Rubbino assessora e ha espresso il suo disappunto: «il mancato coinvolgimento nel processo decisionale è stato anche da parte del sindaco – ha detto – eppure l’avevo invitato a una “saggia mediazione”».
Del “caso” Castelvetrano se n’è parlato lo scorso week-end a Palermo nel corso della convention di Forza Italia con i big del partito. Chi c’era dice di un certo imbarazzo quando si è parlato di cosa è successo a Castelvetrano. C’erano Toni Scilla, il deputato Stefano Pellegrino e l’eurodeputato Marco Falcone al quale la Vivona ha raccontato cosa è successo. Come si riequilibreranno i rapporti dentro Forza Italia a Castelvetrano? La Vivona ieri in consiglio comunale ha chiesto che «si apra un confronto serio e costruttivo su questa situazione che dovrebbe far riflettere tutti, e che è già successa in altri gruppi politici». Il chiaro riferimento è a Fratelli d’Italia, con un assessore in Giunta (Davide Brillo) e due consiglieri comunali all’opposizione (Vitalba Pellerito e Francesco Sammartano).
Giovanni Lentini, Barbara Vivona e il deputato regionale Stefano Pellegrino.