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Castelvetrano, suor Mercedes lascia la città: 25 anni tra le corsie dell’ospedale

Dopo 25 anni di servizio presso l’ospedale “Vittorio Emanuele II” suor Mercedes Mazzola lascia Castelvetrano. La religiosa che fa parte delle suore della carità delle sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa (dette di Maria Bambina) raggiungerà ora un istituto a Zogno, in provincia di Bergamo. Suor Mercedes, qualche giorno addietro, ha partecipato alla messa di Natale celebrata in ospedale dal Vescovo monsignor Angelo Giurdanella e ha salutato pazienti e personale in ogni reparto del nosocomio di Castelvetrano: «Quando sono arrivata qui era il 14 luglio 1998 – racconta – e feci il mio primo ingresso in Ginecologia; quel giorno nacquero due bambini, uno dei due era Erasmo Barresi che fra poco diventerà prete e di questo sono felice». Suor Mercedes ha seguito l’apertura di Oncologia al quinto piano del nosocomio e poi in questi anni è stata a fianco agli ammalati e a tutto il personale dell’ospedale. Del resto la sua lunga missione da religiosa è stata nei luoghi di sofferenza ma anche di gioia come sono gli ospedali. «Mi definisco una persona molto rigida sul lavoro ma poi, in fondo, ho un cuore anche io – racconta ancora – a me è sempre piaciuto stare a fianco gli ammalati, fare una preghiera insieme, dare una carezza, dare conforto oppure gioire con una mamma perché le è nato un bambino».

Originaria di Urgnano, in provincia di Bergamo, suor Mercedes ha seguito la Scuola professionale d’infermiera agli inizi degli anni ’70 e poi la lunghissima missione negli ospedali: a Bergamo, Como, Lecco, 11 anni al “San Biagio” di Marsala, all’ospedale di Paola in Calabria e poi Castelvetrano. «Quella vissuta qui è stata l’esperienza più lunga e continuativa in un posto della mia missione di religiosa negli ospedale – racconta suor Mercedes – e da qui porterò con me i ricordi più belli, fatti di sofferenza, gioia e relazioni umane».

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  • Che gran persona per bene! La attendevo ogni mattina durante la mia degenza in ospedale. Si rideva, si scherzava e si pregava. Grazie di esistere Suon Mercedes

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Max Firreri