C’è una critica puntuale di “Italia Nostra” a tre mega investimenti che interesseranno la provincia di Trapani. In una nota Pietro Di Gregorio, presidenza della sezione di Castelvetrano di “Italia Nostra” muove critiche e appunti sia sul cavidotto che dalla Tunisia arriverà a Selinunte per poi raggiungere Partanna che sulla nascita di un impianto fotovoltaico presso l’ex campo di aviazione di Castelvetrano. Per quanto riguarda il cavidotto “Italia Nostra” evidenzia che sia il sito dove il cavidotto arriverà, cioè vicino il porto di Selinunte, e dove verrà realizzata la stazione di conversione, cioè località Bigini, «sono particolarmente sensibili dal punto di vista dei reperti archeologici presenti». L’ex aeroporto militare di Castelvetrano, secondo un progetto presentato dalla “GreenIT Spa” dovrà diventare un mega impianto fotovoltaico. Di Gregorio, nella nota, evidenzia che «l’ex aeroporto poteva essere trasformato più utilmente in un contenitore di servizi per i cittadini, come è stato fatto nella città di Vittoria».
“Italia Nostra” solleva critiche anche per l’inserimento dei territori di Fulgatore e Calatafimi tra i siti italiani destinati a discariche di scorie radioattive: «facendo riferimento alle stesse indicazioni previste dall’Ispra sono da escludere le aree contrassegnate da sismicità elevata. Certo Calatafimi è zona 2, ma questo non credo che ci possa fare stare tranquilli – scrive Di Gregorio – inoltre, tra i criteri che richiedono un approfondimento per giustificare la scelta è prevista la lontananza da siti archeologici. Evidente i tecnici dell’Ispra non conoscono il Parco di Segesta. L’ipotesi di realizzare depositi di rifiuti nucleari nei due siti di Fulgatore e Segesta inesorabilmente andrebbe a danneggiare fortemente un peculiare e delicato sistema insediativo e produttivo».