E’ uscito da pochi giorni nelle librerie il volume “Orgoglio Siciliano, luci e ombre dell’autonomia e dell’anima siciliana” di Nuccio Carrara. Tra saggio storico e antologia critica, il testo è come una radiografia dei limiti strutturali dello Statuto nel suo 75° anniversario. Un racconto, corale e a volte discordante, dell’anima della Sicilia contemporanea
L’opera è arricchita da contributi di personalità siciliane di spicco appartenenti al mondo della cultura, dell’economia, della giustizia e della politica. Tra questi troviamo il fondatore del Farm Cultural Park, Andrea Bartoli, la fotografa Letizia Battaglia, l’artista Vicky Gitto, il creatore del “Teatro Andromeda”, Lorenzo Reina. Ci sono anche Giacomo Moceri e Carol Russo, fondatori del progetto siciliansays. Lui è originario di Castelvetrano ma da dieci anni vive a Venezia per lavoro. Lei invece è nata in Sardegna. Condivido questo progetto creativo che è nato su Instagram per aiutare i non siciliani a comprendere il siciliano e per permettere ai siciliani di mantenere vivo il legame con la propria lingua. Lo scorso mese di marzo, per celebrare il secondo anniversario della pagina, è stato pubblicato il sito siciliansays.it, dove troverete approfondimenti, curiosità e anche un piccolo shop online per acquistare t-shirt, shopping bag e altri gadget per indossare con orgoglio tutto l’amore verso la Sicilia.
Essere orgogliosamente siciliani in questo periodo storico è veramente difficile, e oggi più che mai ci vengono in aiuto le parole del nostro Gesualdo Bufalino: “Capire la Sicilia significa dunque per un siciliano capire se stesso, assolversi o condannarsi. Ma significa, insieme, definire il dissidio fondamentale che ci travaglia, l’oscillazione fra claustrofobia e claustrofilia, fra odio e amor di clausura, secondo che ci tenti l’espatrio o ci lusinghi l’intimità di una tana, la seduzione di vivere la vita con un vizio solitario. L’insularità, voglio dire, non è una segregazione solo geografica, ma se ne porta dietro altre: della provincia, della famiglia, della stanza, del proprio cuore. Da qui il nostro orgoglio, la diffidenza, il pudore; e il senso di essere diversi.”
Carol Russo
Giacomo Moceri